Kelderman e Hindley, e adesso che li ferma?

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Ci avevano sorpreso al Tour de France e ci stanno sorprendendo, forse ancor di più, al Giro d’Italia. In Francia erano infallibili cacciatori di tappa, in Italia sono macchine da classifica generale. Il Team Sunweb ha nel mirino la maglia rosa al Giro d’Italia, tre anni dopo il trionfo di Tom Dumoulin. Nella tappa di Piancavallo Wilco Kelderman ha quasi azzerato il suo ritardo da Joao Almeida, che ora può contare su appena 15 secondi sull’olandese.

Proprio Kelderman che, dopo tanti anni a mezza via, è vicino ad un punto di svolta della sua carriera. Passato professionista nel 2012 con tante aspettative, non è mai riuscito a fare quello step che lo avrebbe proiettato verso una nuova consapevolezza. Solo quattro vittorie da professionista, nessuna nel WorldTour, e un quarto posto alla Vuelta a España 2017 come miglior piazzamento in un Grande Giro. Il 29enne di Amersfoort, però, è ora il grande favorito di questa Corsa Rosa, quando mancano poche tappe a Milano, seppur durissime. A spalleggiarlo ha la squadra più forte, che sembra trasformare in oro tutto ciò che luccica.

«Abbiamo una squadra incredibile. Peccato non essere riusciti a vincere la tappa ed essere andati così vicini alla maglia rosa, ma ero veramente al limite e di più non potevo fare – ha ammesso Kelderman dopo la tappa di Piancavallo -. Appena Almeida si è staccato abbiamo spinto al massimo, ma si è dimostrato forte ed è riuscito a difendersi. Ma la cosa che ci dà tanta fiducia è vedere come abbiamo corso, con Hindley che è addirittura terzo in generale. Ci sentiamo tutti davvero forti e siamo pronti per questa terza settimana, con tappe impegnative e chilometraggi sopra i 200 km».

E poi c’è questo Jai Hindley, australiano classe 1996, che è senza dubbio la più grande sorpresa del Giro e che, zitto zitto, è terzo in classifica generale, a 2’56” da Almeida. Nel 2015 ha corso con il Team Aran Cucine e ha vissuto un anno in Abruzzo; ora è invece l’arma in più della Sunweb nella lotta per la maglia rosa. Il suo forcing a Piancavallo, subito dopo quello dell’altra sorpresa Chris Hamilton, ha mandato alla deriva praticamente tutti, tranne Tao Geoghegan Hart e capitan Kelderman. A inizio febbraio aveva vinto l’Herald Sun Tour sulle strade di casa, ma il suo avversario principale era stato Sebastian Berwick della St George (continental australiana), non certo Nibali, Majka o Fuglsang.

«Quello che stiamo facendo è pazzesco – ha ammesso Hindley a tuttobiciweb, dopo essere arrivato a maglia aperta sul traguardo di Piancavallo, nonostante i 6°C -. Siamo molto vicini alla maglia rosa e tutti i nostri piani, per ora, stanno funzionando alla grande. Se voglio restare sul podio? Sarà dura, darò il meglio di me stesso per la squadra. Spero di riuscirci, ma l’obiettivo primario è riuscire a prendere la maglia rosa con Wilco. Sapevo di arrivare in buone condizioni, però non credevo fino a questo punto. C’è anche da dire che è un anno particolare, con le gare e gli allenamenti che sono stati sicuramente condizionati. Una cosa è certa, mi piacciono molto le lunghe salite e negli altri Grandi Giri che ho fatto (Vuelta 2018 e Giro 2019, ndr) mi sono sentito meglio nella terza settimana rispetto alle prime due, il che è sicuramente di buon auspicio».

A dirigere – e godersi – lo spettacolo in ammiraglia c’è il DS Luke Roberts, che sa come si vince un Giro, visto che c’era anche nell’anno di Dumoulin: «Il nostro unico obiettivo è arrivare con la maglia rosa a Milano. A Piancavallo siamo andati molto vicini a conquistarla e la tendenza sembra essere dalla nostra parte. Wilco si è preparato alla grande per questo Giro d’Italia, è uscito molto bene dal training camp, non ha avuto infortuni ed era libero da pressioni. Penso sia nella forma della sua vita. Adesso ci aspetta una settimana di battaglie».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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