Claudio Comini, il poeta d’acqua dolce che canta l’amore per il Maggiore di Rosmini

Il poeta Claudio Comini

CASTELVECCANA – Poeta d’acqua dolce. E’ Claudio Comini che con i suoi versi racconta il Maggiore, i suoi paesaggi lirici, ma anche le suggestioni e le emozioni che il Verbano sa regalare. Ma anche grande appassionato di Antonio Rosmini, filosofo e teologo al quale ha dedicato il suo ultimo libro pubblicato per la Pietro Macchione Editore.

Suggestioni di lago

«Le isole Borromeo, la sponda piemontese e le bellezze di quella varesina. Luino, Caldè, ma anche la mia Castelveccana», Claudio Comini quando parla della sua poesia parla del lago Maggiore. Una simbiosi inestricabile. «Amo il lago e tutto quello che da sempre mi trasmette – spiega – e mi piace pensare che un elemento fluido come l’acqua sia da millenni un ponte che unisce Piemonte e Lombardia».

Lago e filosofia. “La Luce di Rosmini”, il suo ultimo libro, è dedicato al teologo nato a Rovereto e morto a Stresa. «Faccio parte da 23 anni del Centro internazionale di studi rosminiani di Stresa – continua Comini – e nelle poesie raccolte in questo volume voglio evocare il legame lacustre, solido, tra il sacerdote educatore e il nostro lago».

Versi che fanno il giro del mondo. Sono quelli di Comini che nel corso degli anni hanno ricevuto attestati di stima da re, principi e principesse e dai capi di Stato. «Conservo le lettere dei sovrani che hanno avuto in dono i miei libri. Ho scritto e avuto risposta da tre papi, ovvero Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco e da tre presidenti della Repubblica, cioè Ciampi, Napolitano e Mattarella. “Perché scrive a sovrani e capi di stato di mezzo mondo?”, chiediamo. Risposta di Claudio Comini: «Per far conoscere ai grandi la bellezza del nostro lago». Non fa una piega.

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