Compensazioni a Beata Giuliana, «perché non una stazione ferroviaria?»

stazione Beata Giuliana
La zona dietro via San Gottardo lungo la ferrovia

BUSTO ARSIZIO – «Il “risarcimento” per il nuovo ospedale? Una stazione ferroviaria a Beata Giuliana». Un’idea buttata lì sulle bacheche social del quartiere, che però risuona un’ipotesi già avanzata anni fa da Andrea Barcucci, oggi coordinatore dei Verdi a Busto Arsizio, fautore della possibilità di far fermare i treni tra Beata Giuliana e Sant’Anna, per dare a tutta quella zona un’alternativa concreta agli spostamenti in automobile.

Compensazioni ambientali per il quartiere

La notizia che l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani si appresta a mettere sul tavolo dell’Accordo di Programma per il nuovo ospedale l’ipotesi di portare a Beata Giuliana la rete di teleriscaldamento, come forma di compensazione ambientale al quartiere che vedrà scomparire uno degli ultimi fazzoletti verdi rimasti, sta facendo molto discutere. E nel quartiere che, oltre al nuovo polo ospedaliero al confine con Gallarate, vedrà sorgere a breve altri maxi-interventi che ne ridisigneranno la fisionomia, come il Campus sportivo di via Minghetti e la riqualificazione dell’ex Mizar di corso Sempione (con cinema multisala, quattro supermercati e altre strutture commerciali e industriali), la convinzione che si debbano ottenere compensazioni ambientali è generalmente condivisa. Quali? Tra quelle che emergono nei dibattiti sulle bacheche social si fa strada anche la richiesta di una stazione ferroviaria al servizio del quartiere.

L’idea della stazione a Beata Giuliana

«Il “risarcimento” più bello, ma non sarebbe un risarcimento bensì semplice buon senso – scrive un residente di Beata Giuliana, che si dice favorevole al nuovo ospedale – sarebbe far costruire una stazione ferroviaria in via San Gottardo, che serva quindi il nuovo ospedale unico. Farebbe di Beata Giuliana un quartiere “centrale” sebbene sia periferico». Un’ipotesi che divide, già presa in considerazione in passato anche a livello di comitato di quartiere. E che richiama un’analoga idea che in passato era stata avanzata anche da Andrea Barcucci, già presidente di Legambiente a Busto e oggi coordinatore cittadino dei Verdi, quella di pensare ad una stazione ferroviaria a cavallo tra Beata Giuliana e Sant’Anna, lungo la linea del Sempione che divide (perlomeno finché non sarà realizzato il sottopasso) i due quartieri più a nord della città. 

«Una fermata, sul modello di Saronno Sud»

Per Barcucci non è un’ipotesi irrealizzabile, tutt’altro: «Con la futura realizzazione del terzo binario tra Gallarate e Parabiago, l’idea di posizionare una fermata in più sulla linea di RFI tra Gallarate e Busto Arsizio è assolutamente fattibile. Il modello può essere una stazione “leggera”, che io chiamerei più semplicemente fermata, come quella di Saronno Sud sulla linea delle Ferrovie Nord». Non un’ipotesi campata per aria, se pensiamo che tra le stazioni di Gallarate e Busto Arsizio ci sono circa 7 chilometri, mentre tra Legnano e Parabiago poco più di cinque, e nel mezzo c’è un’altra fermata, quella di Canegrate. L’esponente dei Verdi vedrebbe il nuovo “scalo” più tra Beata Giuliana e Sant’Anna che non in via San Gottardo. «Gli spazi ci sono, per una fermata che servirebbe anche tutta l’utenza della Valle Olona, Olgiate, Solbiate, Fagnano, e di Cassano Magnago – fa notare Andrea Barcucci – se vogliamo fare qualcosa per incentivare sul serio la mobilità sostenibile, questa è un’occasione da non perdere». Certo, poi ci vuole qualcuno che vada sui tavoli che contano a perorare la causa.

stazione Beata Giuliana
La zona a cavallo tra Beata Giuliana e Sant’Anna
busto beata giuliana stazione ospedale – MALPENSA24