Carlesso: «Troppi attacchi personali da Siamo Fagnano. Si va per avvocati»

Il consigliere Paolo Carlesso e il cantiere della discordia al Galfra

FAGNANO OLONA – Una frase “fuori controllo”, ma anche fuori dai confini delle querelle politica seppur pronunciata nel perimetro di una riunione amministrativa, sta tenendo banco da tempo nei corridoi del Castello. La frase, pronunciata dal vicesindaco e assessore Simona Michelon nei confronti del consigliere di minoranza Paolo Carlesso, ha creato uno squarcio nei rapporti già complicati tra maggioranza e opposizione, al punto che i momenti per ricucire non sono giunti al dunque. E ora il rischio e di finire davanti al giudice per dirimere la questione.

Questione che si è fatta spessa al punto che il leader di Solidarietà e progresso, Paolo Carlesso, mette in piazza la sua intenzione di intraprendere vie legali. E spiega in una nota cosa da mesi cova sotto la cenere.

Sono oggetto ormai da mesi di attacchi personali da parte del gruppo di Siamo Fagnano (attuale maggioranza), attacchi non solo politici, ma che includono la sfera famigliare, morale e professionale, tanto che mi sono trovato costretto a prendere dei provvedimenti legali. Attacchi che non possono essere classificati come ironici, o espressioni del diritto di critica politica.

L’unica ragione di tanto accanimento è dovuta a come svolgo il ruolo di consigliere: ovvero attraverso l’assidua richiesta di informazione e di accesso agli atti, richieste che vengono evase sempre sul filo della scadenza se non oltre. Gli argomenti principali per i quali ricevo attacchi sono: la mia ferma opposizione alla realizzazione del campo di calcio di fronte al cimitero, così come è stata pensata da questa maggioranza, l’opposizione agli aumenti tariffari (soprattutto buoni pasto scolastici), l‘aver svelato in consiglio comunale l’intenzione della giunta di dare un affidamento diretto di 170 mila euro per la progettazione dei lavori di restauro della Colonia Elioterapica.

Ma quale mano tesa

Il sindaco dice costantemente di aver teso la mano alle opposizioni: quando? Con le continue ingiurie? Quanto afferma il sindaco è in contraddizione con quanto dice l’assessore Michelon: “ci hanno votato e comandiamo noi”.

Tutti gli incontri sui progetti strategici sono stati chiesti dalle forze di minoranza e si sono conclusi dopo il primo incontro, per l’assenza di volontà di discutere le proposte presentate da noi, oltre, in alcuni casi, per l’impreparazione ad affrontare gli argomenti.

Le partite dentro al cantiere

È da quasi un mese che cerco di avere una risposta ad una interrogazione urgente presentata in consiglio comunale: ovvero se i ragazzi che si sono allenati per oltre un mese e mezzo sul nuovo campo da calcio avevano tutte le garanzie di sicurezza per poterlo fare e non ho avuto ancora una risposta certa.

Al momento sappiamo solo che lì c’è un cantiere non concluso e lo si vede: ci sono alcuni cartelli di cantiere, ci sono delle macerie, delle opere incomplete; sappiamo che si sono spesi complessivamente più di 300 mila euro, che c’è un possibile contenzioso legale con la ditta esecutrice, che non c’è alcun certificato di regolare esecuzione, ne un collaudo delle opere. A nostro avviso tutto il procedimento amministravo è totalmente lacunoso, come ad esempio la mancata richiesta all’Ats di parere per la costruzione dell’opera in pieno vincolo cimiteriale (50m). Manca insomma tutto, e non può esserci nemmeno l’ironia in questo caso.

Sarò quindi pure un “pagliaccio”, così come mi definisce il sindaco Marco Baroffio, ma sono anche consigliere comunale e attendo la sua risposta da un mese. Ai giornali la risposta c’è stata: “Di persona non ho visto ragazzi giocare sul campo”. Sindaco, abbia cognizione di qual’è il suo ruolo, perché non tanto il consigliere, ma i cittadini meritano una risposta seria.