Contagi in sensibile calo, mai così pochi da 50 giorni. Liberazione dal virus più vicina?

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MILANO – Nel giorno della festa di Liberazione, il dato più basso di nuovi casi positivi al Covid-19 da quasi 50 giorni a questa parte. La guerra contro il virus non è ancora vinta, ma il nemico sembrerebbe (il condizionale è ancora, purtroppo, assolutamente d’obbligo) battere in ritirata. «Oggi come allora, vinceremo questa guerra» afferma l’assessore al welfare Giulio Gallera, che non compare nemmeno oggi in video, nella prima giornata, dopo più di due mesi, in cui Regione Lombardia diffonde il bollettino del contagio solo via comunicato stampa, senza l’ormai abituale diretta da Palazzo Lombardia. Sono due indizi che raccontano come la battaglia contro il Coronavirus si sta già avvicinando alla fatidica “Fase Due”.

Più tamponi, meno contagi

Erano quasi 50 giorni che, in una giornata normale per numero di tamponi analizzati, non si registrava un numero così basso di nuovi contagiati in Lombardia: bisogna tornare indietro al 6 marzo, quando i casi positivi erano stati 361, prima di schizzare a 808 il giorno successivo. Di lì a poche ore – ormai è storia – arriverà il lockdown, con la trasformazione dell’intera L0mbardia in “zona arancione”. Oggi, 25 aprile, i tamponi positivi sono solo 713. Ma su ben 12.642 test processati, più di ieri quando i nuovi casi di positività erano stati più di mille. Un dato che conferma la linea di rallentamento del contagio.

Il riepilogo dei numeri

Lo dimostrano ancora una volta i numeri in costante diminuzione dei ricoveri. Sia quelli nei reparti di terapia intensiva, dove si sono liberati altri 32 posti facendo scendere il totale a 724 (altra coincidenza curiosa, è lo stesso numero di terapie intensive complessivamente presenti in Lombardia prima che l’emergenza costringesse a più che raddoppiare i posti letto nelle rianimazioni), sia quelli negli altri reparti Covid, meno 302 per un totale di 8.469 pazienti ospedalizzati. Solo un dato stenta a rallentare come si auspicherebbe, ed è quello dei decessi: ancora 163 morti nelle ultime 24 ore, quasi come ieri quando ne erano stati registrati 166.

I dati nelle province

Il dato generale si riflette, in modo confortante, anche sui territori. È ancora la Città metropolitana di Milano a fare la parte del leone, con 219 nuovi contagi, di cui 80 nel capoluogo. Quasi la metà di ieri, quando i positivi erano aumentati di 412 unità (246 a Milano città). Trend costante per la provincia di Varese, che si attesta sui numeri dei giorni scorsi: più 31 nuovi casi positivi, per un totale che arriva a 2.407.

Le parole di Gallera

«A distanza di 75 anni ci troviamo di nuovo in guerra. Questa volta contro un nemico invisibile, subdolo imprevedibile, che purtroppo ha già causato moltissime vittime – il commento dell’assessore al welfare, che fa il paragone con la guerra di Liberazione vinta il 25 aprile 1945 – oggi, come allora, il nostro popolo sta combattendo una battaglia importante. E, oggi come allora, insieme, vinceremo questa guerra e sapremo costruire una nuova speranza di vittoria, di vita e di libertà». Lo stesso Gallera ieri, 24 aprile, in serata aveva fatto il punto sul primo round di test sierologici: «In due giorni
7.528 test nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi. Gli esiti delle analisi, ai quali si aggiungeranno via via quelli delle giornate successive, sono stati trasmessi all’IRCCS San Matteo di Pavia per le valutazioni degli esperti che saranno comunicate la prossima settimana».

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