Contratti pubblici, enti locali bloccati: Sartorio (CM Piambello) scrive ai ministri

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Paolo Sartorio, presidente della Comunità Montana del Piambello

ARCISATE – Con l’entrata in vigore a inizio 2024 della digitalizzazione dei contratti publici le nuove modalità introdotte per l’ottenimento dei Cig stanno complicando il lavoro burocratico degli enti locali. A livello nazionale sono già state indirizzate a Roma da parte di Anci e Anpci le richieste di intervento per risolvere le criticità segnalate dai comuni. Anche il Varesotto si mobilita, con una lettera inviata dalla Comunità Montana del Piambello a tre ministeri.

Le proposte

La sigla Cig sta per Codice identificativo di gara, ovvero uno strumento a disposizione dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) per tracciare i flussi finanziari dei contratti pubblici e controllare che tutto venga svolto secondo le normative. Le nuove modalità introdotte con l’inizio del nuovo anno stanno però complicando l’attività amministrativa quotidiana, come denunciano i comuni e le comunità montane. «Gli “smart CIG”, semplici e chiari, in chiave di semplificazione, ritengo debbano essere reintrodotti – scrive il presidente dell’ente montano Paolo Sartorio nella missiva – sono con questa mia a proporre anche di eliminare l’obbligo di CIG per gli acquisti sotto i 5mila euro. Occorre poter disporre di piattaforme semplici, poco onerose, interfacce chiare, che garantiscano tempi rapidi di lavoro a carico dei Collaboratori dei Comuni per compilare form on line. Le ultime novità e le nuove piattaforme rallentano e in molte situazioni bloccano gli Enti locali».

Tempi burocratici allungati

Nella lettera, indirizzata al ministro dell’interno Piantedosi, al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini e al ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo, Sartorio chiede che vengano risolti i problemi che complicano l’utilizzo della piattaforma rischiando di paralizzare l’attività quotidiana degli enti locali. «Oggi, con il nuovo sistema, per avere un CIG si impiega molto tempo, quando la piattaforma funziona. Prima servivano pochi minuti. Non vogliamo si torni indietro oppure andare contro i dettami UE in funzione dell’attuazione e del successo del PNRR. Il Piano deve riuscire, anche nelle riforme. Chiediamo però come Ente la semplicità. Piattaforme semplici, fiducia, e chiarimenti. Nell’interesse dello Stato, degli Enti, dei Comuni, delle imprese e delle intere comunità».

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