«Prima l’Isee, poi le nuove tariffe». Mossa del Comune sul caro-mense. Ma niente commissione

BUSTO ARSIZIO – C’è un nuovo step nella “corsa” alla ridefinizione delle tariffe del servizio mensa per l’anno scolastico 2024/2025: entro il prossimo 25 maggio le famiglie iscritte alle mense scolastiche di Busto Arsizio dovranno far pervenire al Comune la loro dichiarazione ISEE. Lo chiede in una lettera l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana: la raccolta dei dati reddituali sarà infatti fondamentale per «rideterminare le tariffe del servizio». Applicando quegli sconti, rispetto al costo del pasto in aumento a 6,30 euro, con cui l’amministrazione si è impegnata a mitigare i rincari previsti.

La lettera

«Dovendo stimare e quantificare l’impatto delle risorse economiche da stanziare – scrive l’assessore – si chiede la fattiva collaborazione alla famiglie nell’inserire la dichiarazione ISEE in corso di validità nella domanda di iscrizione al servizio. Solo successivamente, con i dati in nostro possesso, sarà fissata la data dell’incontro con i genitori». Indirettamente, una risposta alla lettera aperta del coordinamento dei rappresentanti dei genitori, volta a ricordare gli impegni presi e a chiedere fin da subito un nuovo confronto prima della fine dell’anno scolastico. L’assessore peraltro nella missiva ribadisce anche che «l’obiettivo primario» è quello di «sostenere le famiglie in condizione di vulnerabilità economica e facilitare l’accesso al servizio, rispondendo ai bisogni di conciliazione vita-lavoro dei genitori e soprattutto laddove il servizio mensa è ricompreso nel “tempo scuola”». Una rassicurazione per i genitori.

Fiore chiarisce

Intanto il consigliere comunale del gruppo misto Emanuele Fiore chiarisce la sua posizione rispetto alle parole del sindaco Emanuele Antonelli in consiglio comunale, quando gli ha rinfacciato il voto di astensione sul bilancio preventivo 2024 che introduceva le nuove tariffe delle mense. «Ho sempre detto che non voto mai per partito preso, e mi astengo se non ho elementi sufficienti, e questo era il caso del bilancio votato a dicembre – sottolinea Fiore – nelle relazioni non era emerso l’aumento del costo dei pasti e l’assessore Cerana nel suo intervento si era guardata bene dal dire che aveva rivisto al rialzo le tariffe. Quando poi, con colpevolissimo ritardo e a iscrizioni effettuate, è venuto fuori il bubbone, mi sono subito mosso per discutere del problema. Ora, il sindaco ha ributtato la palla sul mio voto di astensione, ma quel che è grave è che, dopo aver rifiutato di discutere la mia mozione nel consiglio di aprile, nel mese di maggio non è ancora stata convocata la commissione sulla mia mozione e sono pronto a scommettere che la convocheranno a cose fatte per costringermi a trasformarla in raccomandazione».

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