Coronavirus, nuovi casi a Castelseprio, Caronno V., Gavirate, Casorate, Samarate

L'evoluzione del contagio in provincia di Varese. Grafico tratto da FB, elaborato da Jimmy Pasin

VARESE – Continua ad allargarsi la mappa del contagio in provincia di Varese: con 45 nuovi tamponi positivi emersi ieri, nel bollettino quotidiano di Regione Lombardia, il coronavirus ha mostrato una crescita finora mai vista sul nostro territorio. Sono 310 i contagiati totali nel Varesotto dall’inizio dell’emergenza, ma ora sono saliti a 69 i Comuni che hanno almeno un caso accertato tra i propri cittadini. Una penetrazione sempre più capillare, che tocca il 50% dei comuni della provincia di Varese. E la diffusione del Covid-19 si spinge sempre più a nord, con i primi casi a Gavirate e Luino, in scia a quelli di Laveno Mombello. Anche se rimane Busto Arsizio, con 35 casi, la città con il maggior numero di contagi, sempre davanti a Caronno Pertusella (34), Saronno (30), Varese (20) e Gallarate (16).

Primi casi a Gavirate e Castelseprio

Ieri, 19 marzo, i cittadini di Gavirate hanno ricevuto dal sindaco Silvana Alberio la notizia del primo «caso di infezione da COVID-19» residente nel comune sul lago di Varese. «Chiaramente non verranno divulgati i dati personali del nostro concittadino a cui auguro una pronta guarigione», ma dal sindaco arriva l’invito a restare a casa, perché «ancora troppa gente gira per le strade del nostro paese». Stamattina, 20 marzo, analoga comunicazione è stata fatta dal sindaco di Castelseprio Silvano Martelozzo ai suoi concittadini: «Sono stato informato da ATS Insubria della presenza di un paziente risultato positivo al test del Coronavirus. La persona è ricoverata e seguita dalle autorità sanitarie che hanno predisposto tutte le misure necessarie previste dai protocolli per la ricerca dei “contatti diretti”».

Il primo caso a Caronno Varesino

A Caronno Varesino il sindaco Raffaella Galli ha fatto sapere alla popolazione che «una nostra concittadina si trova in ospedale affetta da Coronavirus. ATS sta monitorando la situazione. Come Sindaco ho fatto ciò che i protocolli prevedono, ed ho costituito il Centro Operativo Comunale per il contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica». E ha invitato i cittadini ad attenersi alle comunicazioni istituzionali: «Ho sentito notizie contrastanti in giro per il Paese, vi prego non creiamo allarmismi. Già la situazione e complicata e difficile. Le supposizioni non fanno bene a nessuno».

Il secondo contagio a Samarate

Ha tempestivamente informato i cittadini di «un nuovo caso di positività al Covid-19» il sindaco di Samarate Enrico Puricelli. La situazione è di «due pazienti positivi e due persone in osservazione», per le quali «è stata fissata la misura della quarantena, di 14 giorni, che si applica alle persone che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di Covid-19». Puricelli ha ribadito l’invito «a mantenere la calma e a non allarmarsi» visto che sono stati messi in atto i protocolli previsti per il contenimento del contagi, ma ha anche fatto sapere di aver «raggiunto telefonicamente la famiglia del primo paziente samaratese ricoverato, per porgergli un abbraccio simbolico de parte dell’intera comunità di Samarate. Attualmente è ricoverato presso l’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate».

Primo guarito e nuovo caso a Casorate Sempione

Una piccola luce si è accesa a Casorate Sempione, dove il sindaco Dimitri Cassani mercoledì 18 marzo ha annunciato che «il primo caso di positività al Covid-19 è stato dimesso dalla struttura ospedaliera e continua le cure presso il suo domicilio». Ieri, 19 marzo, è giunta però la notizia di un nuovo caso positivo a Casorate: «Una persona decisamente più giovane, “un ragazzo” di 51 anni – lo descrive il sindaco – non è ricoverato in terapia intensiva anche se ha bisogno di un ausilio respiratorio con casco CPAP, è un ragazzo forte e sono certo che si riprenderà in fretta». Anche Dimitri Cassani rivolge un appello ai casoratesi: «C’è troppa gente in ospedale e non possiamo permetterci di arrivare al punto di non ritorno, tutti devono poter essere curati nel miglior modo possibile. Ve lo chiedo con il cuore, le polemiche non servono, serve restare a casa, è l’unico modo per ottenere dei risultati tangibili, prima lo capiremo e prima ne usciremo».

varese coronavirus positivi guariti – MALPENSA24