Corte Bassani, ecco il progetto per la riqualificazione del centro di Albizzate

corte bassani centro albizzate

ALBIZZATE – Irrecuperabile, pericolosa, dal fascino antico ma ormai segnato irrimediabilmente dal tempo. il 23 dicembre 2016 arrivarono le ruspe ad abbattere la Corte Bassani (nella foto in basso), l’area da 4mila metri cubi su cui pendeva da oltre due mesi l’ordinanza di messa in sicurezza firmata dal sindaco Mirko Zorzo. Ma erano almeno quindici anni che si aspettava quel momento. Ora, due anni dopo, c’è anche il primo passo formale verso la ricostruzione, per ridare finalmente dignità al cuore pulsante del centro storico di Albizzate. C’è finalmente un progetto di recupero e la giunta nei giorni scorsi ha approvato la delibera che porterà alla verifica di esclusione da Vas (Valutazione ambientale strategica) in vista di una variante del Piano di governo del territorio che finirà al vaglio del consiglio comunale. «Diciamo che la strada è ancora lunga, ma abbiamo acceso la macchina e ingranato la prima», dice il sindaco Mirko Zorzo. «Albizzate merita un centro storico come si deve».

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Il progetto

Il progetto preliminare è descritto nella delibera: «Creazione di uno spazio pubblico qualificato in comunicazione con piazza Bruni che colleghi pedonalmente il Castello (l’edificio al centro dell’area) alla via Marconi, andando di fatto a mantenere il “cannocchiale” visivo che valorizzi l’ingresso dell’edificio visconteo; riqualificazione di un ambito fortemente degradato e ammalorato che, negli ultimi anni, si è rivelato pericoloso anche per l’incolumità delle persone edificando uno spazio di tipo multifunzionale (residenza e servizi); unificazione della progettualità dell’intero comparto della Corte Bassani, inclusa la porzione di proprietà comunale». Rimarrà dunque una corte, spiega l’assessore all’Urbanistica Massimiliano Rizzi,  con volumi residenziali e alcuni negozi sotto i portici al piano terra. Al centro ci sarà tanto verde. Verrà dato spazio anche al Sant’Anna, con un nuovo affresco (in ricordo dello storico dipinto che si era progressivamente deteriorato fino alla sua completa sparizione) o una statua.

Obiettivo 2021

«Abbiamo lavorato due anni insieme al privato per arrivare finalmente alla condivisione di un progetto realizzabile», spiega Rizzi, ricordando che un terzo della proprietà è comunale. «E’ importante avere dato avvio a un processo che, speriamo, porti entro la scadenza di mandato all’approvazione del progetto».

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