Covid in Fiera, nel video anche la testimonianza di Bellaria: «Non riuscivo a scendere dal letto»

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SOMMA LOMBARDO – A tre anni da quel marzo 2020 in cui per la prima volta l’Italia intera vide le fotografie dei camion militari di Bergamo, Fondazione Fiera Milano e Regione Lombardia hanno realizzato un video, per dare voce a uomini e donne che hanno vissuto in prima persona quel periodo critico per la nostra regione, la prima e la più colpita dal Covid in Italia.
Nel video, che vuole ricordare il grande impegno e la notevole dedizione con cui hanno affrontato la pandemia sia nelle sia fasi iniziali, sia durante la seconda ondata, ci sono 11 tra medici, infermieri, operatori sanitari e pazienti che raccontano le proprie storie. Tra le testimonianze anche quella toccante del sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria

Il Covid di Bellaria 

Colpito dalla seconda ondata a dicembre 2020, Bellaria ha lottato tra la vita e la morte. «Una mattina non riuscivo a scendere dal letto, la saturazione era a picco», racconta.  «Ero ricoverato a Busto quando un medico mi disse: tra un quarto d’ora ti intubiamo e ti portiamo in Fiera. Se vuoi fai una videochiamata a casa. In quel momento mi sono passati davanti i volti delle persone della mia città che hanno fatto il mio percorso e che non sono più tornati. Ho pensato che poteva essere la mia ultima videochiamata con la mia famiglia. E’ una sensazione che faccio fatica a descrivere. Ho detto un’ultima preghiera, mi hanno fatto contare fino a dieci e mi sono addormentato. Molto prima del dieci naturalmente». 

Per non dimenticare 

La solitudine dei pazienti, la professionalità e l’abnegazione di medici e operatori sanitari, lo smarrimento iniziale e la capacità di reagire di fronte ad un evento imprevisto e devastante come la pandemia sono tutti elementi e sensazioni che emergono in maniera molto forte dalle voci di chi visse quei momenti sulla propria pelle. Ma ciò che più spicca nelle diverse testimonianze, e che il video mette in risalto, sono le reazioni di profonda umanità dei singoli messi di fronte ad un evento enorme come la pandemia con le sue conseguenze. “Chiamavo gli infermieri con i nomi dei miei figli”, rivela un paziente nei suoi ricordi della terapia intensiva. “Ci facevamo forza l’uno con l’altro”, racconta a proposito del rapporto che si era instaurato tra gli operatori sanitari Geronima Fammiano, la capotreno di Trenord che, laureata in infermieristica, all’inizio della pandemia scelse di entrare in reparto per assistere i malati covid.
Ci sono infermieri che incoraggiano e regalano una carezza a persone che stanno per entrare in terapia intensiva e medici che, oltre a dedicarsi anima e corpo alle cure dei pazienti, mantengono un filo diretto con le famiglie, aggiornandoli quotidianamente sulle condizioni dei loro cari e infondendo loro speranza.
La pandemia da coronavirus colpì la Lombardia per prima con inaudita violenza e in maniera inaspettata all’inizio del 2020. Ma è grazie alle persone, alla loro professionalità, alla loro abnegazione, alla loro umanità, se si è riusciti a resistere e ad affrontare quei mesi terribili. Il video vuole essere un tributo a chi ha affrontato quella fase sulla propria pelle e un modo per ricordare anche chi, purtroppo, non ce l’ha fatta.

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