Dati Ats: timida frenata del Virus. Busto, Gallarate numeri da zona rossa

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VARESE – «I dati settimanali dicono che i contagi non stanno crescendo con la stessa rapidità dei giorni precedenti. In questo momento si sono stabilizzati, ma attendiamo la conferma dei numeri di settimana prossima». A esprimere un timido ottimismo è Giuseppe Catanoso, direttore sanitario di Ats Insubria, il quale parte dal numero schizofrenico di qualche giorno fa e insiste sul «considerare i valori settimanali e non quelli quotidiani, che risentono troppo di una serie di variabili “umane”».

Mentre Marco Magrini, con i dati degli esiti dei tamponi alla mano, divide la provincia di Varese in tre fasce di colore: «Sulla base dell’incidenza dei contagi – precisa – abbiamo il Nord della provincia zona verde, Varese il centro arancione, mentre il Sud con Busto, Gallarate e Saranno è la zona rossa perché più colpita».

Preoccupa inoltre la situazione nelle Rsa dove il Covid è riuscito a entrare anche in questa seconda ondata. E il problema è che oggi si registrano diversi casi di positività sia tra gli ospiti che tra gli operatori.

Per quanto riguarda le scuole invece, numeri di quarantena sono in flessione: le classi in isolamento sono passate da 1.300 di settimana scorsa a 1220 negli ultimi sette giorni. Il numero degli alunni contagiati è sceso da 17.098 a 16.628 e le scuole più colpite, ma anche perché quelle totalmente aperte, sono le elementari.

L’altalena dei numeri

Seguire con troppa aderenza emotiva i numeri quotidiani dei contagi significa salire su una pericolosa altalena di emozioni. Basta vedere quanto accaduto nei giorni scorsi: lunedì nuovi casi ridotti a poco più di 100 con il picco del giorno successivo che ha sforato i 3.000 positivi, che aggiunti a quelli della provincia di Como (sempre di competenza di Ats Insubria) sono arrivato a 4.000. «Un numero non attendibile – continua Catanoso – I tamponi del fine settimana vengono, infatti, processati presumibilmente il lunedì successivo. E questo spiega perché il martedì o il mercoledì abbiamo picchi anomali».

Quindi il dato della settimana che si va a chiudere cosa dice? «Che – continua Catanoso – le differenze con i sette giorni precedenti sono minime. I numeri confermano sostanzialmente una stabilità dei contagi. Ciò significa che il virus sembra abbia un po’ rallentato. Ma la conferma la potremo avere solo tra 7 giorni. E’ lì che si vedrà quale parabola ha preso la curva». Rallentamento che, sia ben chiaro, non significa al momento riduzione dei nuovi contagi, che restano comunque tantissimi.

Punti tamponi: la criticità del Sud della provincia

La macchina dello screening sta funzionando quasi a pieno regime e con ottime performance. «Nella zona Nord della provincia – spiega Marco Magrini, referente Covid Ats – i punti tamponi che gestiamo non registrano grosse criticità. Qualche problema lo si sta registrando al Sud della provincia, ma lì la gestione al momento è di Asst Valle Olona. Stiamo cercando di capire se si può collaborare per aggiustare il tiro. Anche sul punto tamponi Nato sono in corso alcune valutazioni. Di certo quello potrà diventare strategico».

I numeri dello screening

Alle Fontanelle di Malnate sono operative 7 postazioni e da qualche giorno siamo ormai attorno ai 1300 tamponi effettuati. «Possiamo aumentare e arrivare a 1.500 e passa test quotidiani. Se necessario basterà allungare l’orario di apertura delle tende».

In via Rossi a Varese, poi, si effettuano quasi 500 tamponi giorno, «stiamo lavorando con i rapidi in via Monte Generoso, con 700 persone convocate al giorno e il 50 per cento di risposte poiché il Dpcm prevede che a seguito di isolamento per 14 giorni senza sintomi, il tampone non è richiesto – ricorda Magrini – Siamo partiti con Cassano Valcuvia con quasi 300 test ieri (giovedì 12 novembre) e oggi sono 350 i convocati. Lì stiamo lavorando in accordo con 3 medici dell’esercito, che collaborano con Ats, protezione civile e Comunità montana».

I Covid Hotel: 8 tutti in provincia di Varese

«Sono state accettate da Ats 8 richieste di Covid Hotel – spiega Presutto, direttore sociosanitario di Ats –  E sono tutti ubicati nell’ambito della provincia di Varese. Anche se qualcuno potrebbe essere utilizzato per cittadini della provincia di Como. Nei prossimi giorni saranno valutati sotto il profilo della contrattualizzazione per avviare il servizio. Verranno ospitati tutti i pazienti che hanno problemi a essere isolati a domicilio e che sono ancora positivi asintomatici o falsi asintomatici. Ai Covid hotel sono richiesti servizi di tipo alberghiero e Ats gestirà la sorveglianza sanitaria. La manifestazione di interesse è ancora aperta».

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