Derivati, Busto soccombe alla Corte di Londra: continuerà a pagare fino al 2031

BUSTO ARSIZIO – La Deutsche Bank vince la (costosa) battaglia legale con il Comune di Busto Arsizio sui derivati. Ad annunciarlo oggi, 12 ottobre, è la prestigiosa testata online Bloomberg.com, che informa dell’esito del contenzioso aperto alla High Court of Justice di Londra sui tassi di interesse dell’operazione di swap del 2007. «Le transazioni non erano speculative» ha sentenziato il giudice Sara Cockerill. Questo significa che il contratto in essere non si tocca: palazzo Gilardoni dovrà continuare a pagare, fino al 2031, circa 12 milioni di euro di differenziali negativi. Il Comune prepara le contromosse legali, chiarendo però che, quantomeno, da parte del giudice non sono stati imputati ulteriori costi di risarcimento nei confronti di Deutsche Bank.

La sentenza

Il giudice Sara Cockerill

«La Deutsche Bank ha vinto la battaglia legale intrapresa per farsi pagare gli interessi di contratti swap con una città italiana con la quale aveva stipulato un accordo prima della crisi finanziaria del 2008» rivela Bloomberg in un lancio di agenzia di oggi, 12 ottobre. La città di cui si parla è Busto Arsizio, con cui l’istituto di credito tedesco aveva ingaggiato un contenzioso sull’operazione di “swap” dei derivati realizzata nel 2007. «Martedì – si legge sempre su Bloomberg – un giudice di Londra ha decretato che i contratti swap stipulati sono vincolanti e devono essere rispettati. “Le transazioni non erano speculative, ma si trattava di accordi di copertura, ciò significa che le autorità italiane avevano preso parte ai contratti”, ha detto il giudice Sara Cockrill nella sentenza». Il quotidiano online aggiunge anche che «a giugno 2020 il flusso di pagamenti tra Busto Arsizio e la banca tedesca aveva prodotto un saldo negativo di quasi 103 milioni di euro secondo la sentenza». Ma la cifra, 103 milioni di euro, non sarebbe corretta, stando a fonti di Palazzo Gilardoni.

Il contenzioso

In ogni caso, la sentenza confermerebbe la validità degli accordi in essere tra il Comune di Busto Arsizio e Deutsche Bank. Il processo era iniziato lo scorso 14 luglio di fronte alla High Court of Justice della capitale britannica. Il “busillis” della vicenda riguarda l’accordo stipulato nel 2007: per coprirsi dal rischio di rialzo dei tassi di interesse dei derivati applicati ai mutui rinegoziati nel 2002, Palazzo Gilardoni aveva blindato i tassi all’interno di una forbice compresa tra il 5 e il 6% circa, poi però i tassi sono scesi verso lo zero e la convenienza è sfumata, lasciando così, detta in soldoni, tutto il guadagno alla banca. Di qui il contenzioso: da un lato Palazzo Gilardoni eccepiva sui contratti stipulati nel 2007 chiedendo la restituzione dei “differenziali negativi” per una somma complessiva di 17,9 milioni di euro, aggrappandosi ad una sentenza della Cassazione che dichiarava annullabili i contratti non approvati in consiglio comunale (ma solo in giunta, come l’operazione di cui si parla), dall’altro il colosso finanziario tedesco invocava la conferma di quanto pattuito nel 2007, pretendendo di ricevere anche le tranches annuali ancora da versare da qui al 2031, quantificate in circa 12 milioni di euro complessivi dalla dirigente alle finanze del Comune in consiglio lo scorso luglio.

Il Comune valuta le contromosse

In attesa della sentenza, Busto aveva bloccato i pagamenti accantonando le cifre da versare a Deutsche Bank. Ora tornerà a pagare, facendo mancare così lo sperato risparmio sulla spesa corrente del Comune. Nel frattempo la causa, intentata dai tedeschi alla corte finanziaria della City, è costata un occhio della testa, circa 1,2 milioni di euro. Nel frattempo dell vicenda si è parlato già stamattina a Palazzo Gilardoni: con i legali si stanno valutando le contromosse, ma il contenzioso, nonostante la sentenza, non viene ancora considerato concluso.

Caso derivati Busto, udienza a Londra il 14 luglio. Già spesi 1,2 milioni per la causa

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