Truffa dell’acqua all’amianto a segno ad Angera: bottino da 40mila euro

Truffa acqua casorate

ANGERA – Truffa dell’acqua ad Angera: bottino da 40mila euro. I malviventi, purtroppo, sono riusciti ad andare a segno ancora una volta nella mattinata di oggi, martedì 12 ottobre. La tecnica utilizzata è sempre la stessa. Ad agire sono dei professionisti del raggiro: artisti dell’affabulazione di solito, e quest’ultimo caso non fa eccezione, hanno un aspetto assolutamente distinto.

Falso appartenente alle forze di polizia

I due truffatori hanno preso di mira una coppia di anziani. Un copione quasi certamente già recitato in altre occasioni vista la maestria messa in campo dalla coppia di malviventi. Dei due uno si è presentato come un tecnico addetto al controllo della rete idrica. L’altro si è invece spacciato per un appartenente alle forze dell’ordine, così da tranquillizzare le vittime sulla regolarità dell’ispezione. 

Sciacalli senza scuproli

Alle vittime è stato chiesto di poter entrare in casa per effettuare un controllo sulla sospetta presenza di amianto nell’acqua. Acqua contaminata e tossica, dunque pericolosissima. Uno scenario dipinto ad arte per spaventare le vittime. Una volta entrati in casa i due truffatori hanno portato a termine il piano. Continuando ad ubriacare di parole le vittime e chiedendo di radunare contanti e oggetti di valore affinché non si contaminassero. Quindi hanno chiuso l’incursione arraffando denaro e gioielli per un ammontare complessivo di circa 40mila euro prima di fuggire. L’accaduto è stato denunciato denunciato ai carabinieri della compagnia di Gallarate che sono già al lavoro per ritracciare gli autori della maxi truffa. Al vaglio anche i filmati delle videocamere presenti in paese.

Non aprire e chiamare il 112

Quella delle truffe è purtroppo una piaga difficilissima da estirpare. Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione i malviventi riescono sempre a trovare nuovi trucchi per riuscire nel loro intento. L’emergenza pandemica in questo senso ha dato loro una grossa mano: gli argomenti per far leva sulle paure delle vittime purtroppo non sono mancati nell’ultimo anno e mezzo. L’appello è sempre lo stesso: non aprire mai ad estranei. I controlli alle reti vengono sempre segnalati e non prevedono l’accesso di tecnici nelle abitazioni private. Così come sedicenti appartenenti alle forze di polizia non possono chiedere denaro ai privati cittadini. In caso di situazioni sospette chiamare sempre il 112. 

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