Dopo-Covid, la preside Ferrario del Tosi di Busto tra gli esperti del Ministro Azzolina

BUSTO ARSIZIO – C’è anche la Professoressa Amanda Ferrario, dirigente scolastico dell’istituto di istruzione superiore “Enrico Tosi” di Busto Arsizio, nel comitato di esperti che la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha scelto di avere al suo fianco non solo per uscire all’emergenza Coronavirus, ma anche per guardare oltre. Sono 18 gli esperti designati dalla Ministra a comporre il tavolo di lavoro che ragionerà su come ripensare la scuola nel periodo “Post-emergenza Covid”. Ci sono docenti universitari, ricercatori, manager, ex dirigenti ministeriali, direttori degli Uffici scolastici territoriali, e due dirigenti scolastici chiamati a far parte di questo comitato: oltre ad Amanda Ferrario, già consulente al Miur quando era ministro Marco Bussetti, a rappresentare la categoria dei “presidi” c’è Domenico Di Fatta, dirigente scolastico dell’Istituto di istruzione superiore “Regina Margherita” di Palermo. Un riconoscimento ancor più significativo per la “preside” dell’Ite Tosi.

Comitato distinto dalla task force

Gli esperti opereranno a titolo gratuito, fino al 31 luglio, con il compito di «formulare e presentare idee e proposte per la scuola con riferimento all’emergenza sanitaria in atto, ma anche guardando al miglioramento del sistema di Istruzione nazionale». Come spiega la stessa Ministra Lucia Azzolina, il comitato «lavora sul “dopo”», ed è distinto dalla «task force per le emergenze educative, una struttura operativa che esiste da anni, composta da dipendenti ministeriali e rappresentanti degli uffici regionali». Sarà chiamato ad un «progetto ampio, complessivo, per uscire dall’emergenza ma guardando oltre», a partire dalle priorità su «digitalizzazione, formazione, edilizia» e dal problema delle “classi pollaio”, a maggior ragione da affrontare con l’emergenza sanitaria attuale. Insomma, un tentativo di offrire soluzioni alle criticità strutturali del mondo della scuola.

Ripartenza, ma anche prospettive future

«Ci aspetta un compito davvero importante e cercheremo di fare del nostro meglio» il primo commento, a caldo, della dirigente Amanda Ferrario dopo la designazione. «Sono onorata – ammette – è un compito di grande responsabilità, che richiederà molto impegno. Anche perché non è finalizzato solo alla riapertura delle scuole fine a se stessa, e quindi all’avvio del prossimo anno scolastico tenendo in considerazione la situazione epidemiologica, ma si pone anche prospettive più a lungo termine, tra cui il tema delle metodologie innovative, e la messa a sistema delle migliori pratiche emerse in questo periodo di emergenza». Un compito «molto ambizioso», come fa notare la stessa Prof. bustocca, già attiva nel dibattito sulla didattica a distanza nelle scorse settimane e autrice in questi giorni di proposte concrete per la ripartenza insieme ad alcuni colleghi dirigenti scolastici.

Da Busto a Roma

E anche l’esperienza fatta in questi due mesi al “Tosi” potrà servire da modello da portare al tavolo. «Sicuramente si partirà dalle esperienze delle scuole, e io ne conosco molte e molto variegate. Si deve partire da quello che c’è e costruire un’idea di scuola del futuro». In cui la tecnologia, che ad esempio nella ex “ragioneria” di viale Stelvio è diventata pane quotidiano sin dal 24 febbraio, all’indomani della prima ordinanza di sospensione delle lezioni, avrà un ruolo strategico, anche come “didattica a distanza”: «Io spero che si riparta con la didattica in presenza – sottolinea Amanda Ferrario – ma dalla tecnologia in quanto tale non si può più prescindere. Lo abbiamo toccato con mano in questa fase, ma è arrivato davvero il momento di utilizzarla all’interno delle nostre scuole, ciascuna per le sue necessità. Anche perché il mondo del lavoro ce lo chiede».

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