«Lasciateci lavorare, la scuola non è dei sindacati»: appello dall’ITE Tosi di Busto

BUSTO ARSIZIO – «La scuola non è dei sindacati, è degli studenti. Lasciateci lavorare». Un appello pubblico, firmato da 14 dirigenti scolastici di tutta Italia e poi sottoscritto da più di 2000 firmatari nel giro di 24 ore. La prima firma in calce al documento è quella di Amanda Ferrario, la preside dell’ITE Tosi di Busto Arsizio, capofila di un’indignazione che ha accomunato molti operatori del mondo della scuola, dopo che le indicazioni operative sulla didattica a distanza, trasmesse dal capo dipartimento del ministero dell’istruzione, hanno sollevato molte voci critiche da parte delle organizzazioni sindacali della scuola.

Ai sindacati: «Vergognatevi!»

«Vergognatevi! E abbiate la dignità di tacere». Il messaggio esplicito che Amanda Ferrario e altri dirigenti non hanno voluto trattenere. «È ora di smetterla di trincerarsi dietro il contratto, generando l’idea che si stia facendo volontariato nel portare avanti la didattica a distanza. Stiamo solo facendo il nostro lavoro. Quello per cui a fine mese tutti veniamo pagati, mentre c’è un’Italia che non sa come tirare a campare, ditte che chiudono, persone che per stare in smart working devono prendere ferie». Il paragone è con il personale sanitario che è «in prima linea, che corre rischi abnormi, fino a sacrificare la propria salute e la vita», senza certo anteporre discussioni contrattuali. «Noi che abbiamo il privilegio (sì, il privilegio!) di poter garantire il diritto allo studio ai nostri ragazzi – sostengono i presidi – dobbiamo servire lo Stato per il quale lavoriamo e piantarla di coltivare il nostro orticello, guardando in faccia la realtà». Con un invito, altrettanto esplicito: «Lavoriamo e stiamo zitti, invece di alzare la voce per fare retorica, disquisendo sui termini quali “sospensione delle attività didattiche” o “chiusura delle scuole”. E smettiamola una volta per tutte di pensare ai nostri diritti: cominciamo ad adempiere ai nostri doveri, fino in fondo, con professionalità».

«Il lato bello della scuola»

Un appello che ha fatto breccia e che fa dire alla professoressa Amanda Ferrario che «c’è un tempo in cui è necessario fare fronte comune. Non è il tempo dei tavoli, è il tempo dell’azione». Perché la didattica a distanza «non esisteva prima e non esisterà nemmeno dopo. Nulla può sostituire le relazioni umane. Ma stanno nascendo iniziative meravigliose, ci sono centinaia di migliaia di insegnanti incredibili che stanno mostrando il lato bello della scuola». Quella dell’ITE Tosi è una delle esperienze all’avanguardia nello “smart schooling”, e sta facendo il giro dell’Italia in queste settimane di chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus. Già dal 24 febbraio, primo giorno della sospensione delle attività didattiche, il “Tosi” si è spostato sulle piattaforme digitali, con lezioni virtuali tutti i giorni dalle 8 alle 14 per i suoi studenti, ma anche con appuntamenti culturali extrascolastici, proposti in streaming.

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