Droga e armi nei boschi: i carabinieri di Luino arrestano due stranieri a Brenta

BRENTAAncora droga e ancora armi tra i boschi della Valcuvia. Giovedì mattina i Carabinieri di Luino, nel corso dell’ennesimo servizio di osservazione tra i boschi dello spaccio, hanno fermato e arrestato due nordafricani nascosti tra le fronde degli alberi in attesa di servire l’ennesimo acquirente che, conoscendo la zona, era entrato nel bosco per ricevere la dose di stupefacente. Gli stranieri avevano con sé il materiale per stazionare giorno e notte nell’area, situata sul territorio del comune di Brenta.

Spaccio e armi

I militari sono rimasti ore ed ore acquattati in mezzo alla vegetazione ad attendere e a documentare il viavai di auto che si inerpicano lungo la via che porta al santuario San Quirico, per poi bloccare due marocchini durante la consegna di cocaina ad un 40enne residente nel varesotto. Mentre i due venivano fermati, un terzo connazionale è riuscito a fuggire in mezzo ai boschi e a far perdere le proprie tracce. Con non poca fatica i due sono stati bloccati mentre tentavano di scappare, ma quello che hanno trovato i militari ha dell’incredibile perché uno dei due era armato di un revolver Taurus a tamburo con dentro 6 colpi calibro 38 special, più altri due colpi in tasca. Segno che la lotta per stabilire la supremazia su un bosco piuttosto che su una determinata zona non conosce limiti. E determinanti sono quindi le telecamere di videosorveglianza ed i lettori targhe sul territorio che consentono ai Carabinieri di monitorare il via vai sospetto dei malintenzionati.

Sopravvivenza nel bosco

Nello zaino dell’altro, un falcetto di quelli utilizzati per farsi strada tra le fronde degli alberi, ma anche per difendersi dai troppo curiosi nel caso in cui qualcuno decidesse di affrontarli nonché due coltelli a serramanico. Oltre le piccole quantità di droga che vengono confezionate di volta in volta, ma custodite segretamente sotto le radici di qualche albero qua e là, piuttosto che al di sotto di qualche roccia o sasso, nel loro zaino vi era tutto il necessario per la sopravvivenza e l’attività illecita, tra cui i cellulari utilizzati per ricevere gli ordini delle dosi e del tipo di stupefacente desiderato e per stabilire il punto preciso della cessione, 5 powerbank, guanti da lavoro ed una torcia da fronte elettrica ricaricabile per farsi luce nelle ore notturne, alla quale era stata apposta una striscia di nastro isolante per ottenere una flebile luce tale da non farsi notare. Tre sono stati gli acquirenti sanzionati quali assuntori.

Arresti anche a Ghirla

Gli arrestati sono due marocchini di 27 anni, entrambi irregolari di cui uno mai censito sul territorio, privi di documenti, che sono stati accompagnati negli uffici del comando di Luino per il foto segnalamento e quindi trasferiti al carcere dei Miogni di Varese con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illecita di arma comune da sparo. Solo la scorsa settimana, sempre i Carabinieri della compagnia di Luino, hanno arrestato altri due marocchini clandestini, nel corso di un’attività anti spaccio nei boschi di Ghirla, sorpresi in località Fontanelle, mentre cedevano stupefacente ad occasionali clienti italiani con la solita tecnica che prevede di utilizzare i boschi delle valli come luogo dove installare un bivacco temporaneo dentro il quale intrattenersi per qualche giorno per poi spostarsi in un altro comune, in un altro bosco.