Droni a Busto, ADL: «Alla polizia locale servono più agenti. E telecamere accese»

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BUSTO ARSIZIO – «Droni? Alla polizia locale servono prima di tutto le persone». È il sindacato di base ADL ad intervenire nel dibattito suscitato attorno ai corsi di formazione per il pilotaggio dei droni, strumento tecnologico che l’assessore alla sicurezza Massimo Rogora intende mettere a disposizione del Comando dei Molini Marzoli. «Prima di fare i fenomeni con la tecnologia all’avanguardia, l’amministrazione dovrebbe assumere il personale di cui il Comando ha bisogno – afferma Fausto Sartorato, sindacalista di ADL – sono anni che la Polizia locale di Busto è pesantemente sotto organico, e le soluzioni sono sempre di là da venire».

Il nodo assunzioni

busto fausto sartoratoPrima di investire sulla tecnologia, questo è il ragionamento della sigla di base, occorre investire sulle persone. «E al Comando il personale è sempre quello, quasi la metà di quello che dovrebbe essere in organico, in base alle dimensioni di una città come Busto Arsizio – sottolinea Sartorato – per utilizzare i droni gli agenti vanno istruiti, e anche questo ha un costo, e vengono distratti da altre mansioni per i quali sono già in pochi. L’assessore si riempie la bocca con la parola sicurezza, ma per garantirla ci vogliono gli agenti, oltre agli strumenti tecnologici». Insomma, il gioco per ADL non vale la candela, mentre la priorità rimangono le assunzioni.

«Aggiustate le telecamere»

Non solo, il sindacalista di ADL denuncia anche un utilizzo discutibile della tecnologia da parte dell’amministrazione comunale: «Massacrano i cittadini con i photored e vogliono acquistare i droni, quando poi almeno metà delle telecamere di videosorveglianza sono spente perché attendono di essere riparate. Se si parla di tecnologia, sarebbe più logico prima sistemare e rimettere in funzione gli apparecchi che già la Polizia locale ha in dotazione e poi semmai pensare ad altro».

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