Due anni di Covid in Italia: tutto iniziò coi cinesi sbarcati a Malpensa. Il libro di Poletti

Covid italia libro poletti

V vaccino, smart working e zona geografica colorata in base all’andamento dei contagi e dei ricoveri. A ricostruirlo è Filippo Poletti, giornalista e top voice di LinkedIn, nel libro “Grammatica del nuovo mondo” che alfabeticamente elenca 50 termini chiave dei nostri giorni. Premessa-testamento del filosofo Salvatore Veca, scomparso l’anno scorso a Milano.

L’inizio della pandemia

La prima full immersion dell’Italia nel coronavirus – ripercorre Poletti nel libro stampato da Lupetti –avvenne con i due visitatori della provincia di Wuhan, giunti a Malpensa giovedì 23 gennaio nell’anno della cultura e del turismo Italia-Cina. Qualche giorno dopo, giovedì 30 gennaio 2020 i coniugi furono ricoverati all’istituto Spallanzani di Roma e fu loro diagnosticato il coronavirus. Furono loro i primi due casi di coronavirus in Italia. Il giorno successivo, il 31 gennaio 2020, il Governo dichiarò lo stato di emergenza.
Dopo la scoperta dei casi dei turisti cinesi, nella notte tra giovedì 20 e venerdì 21 febbraio 2020 si diffuse la notizia del focolaio di Codogno legato alla vicenda di Mattia Maestri. «La sorte – nota il cronista Poletti – ha voluto che tre fatti cruciali nella storia del coronavirus siano accaduti di giovedì, rispettivamente giovedì 23 gennaio 2020, giovedì 30 gennaio 2020 e giovedì 20 febbraio 2020».
Il contagio ha rivoluzionato il nostro modo di parlare: l’aggettivo positivo ha assunto un’accezione negativa, mettendo tra parentesi il pensiero positivo. Alcune espressioni hanno acquisito nuovi significati: legate fino al 2019 all’inchiesta giudiziaria di cui il prossimo 17 febbraio ricorrerà il trentennale, dal 2020 le mani pulite sono associate alle raccomandazioni pubbliche di carattere igienico-sanitario. È il caso anche di RT, sigla che sta per retweet su Twitter e oggi utilizzata per indicare l’indice di trasmissibilità.

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I colori dell’Italia

Il coronavirus ha colorato l’Italia in zona rossa, arancione, gialla e bianca, diffondendo lemmi come mascherina e smart working: «Il dizionario del nuovo mondo è in continua evoluzione – commenta il giornalista – e negli ultimi mesi si è polarizzato sulla contrapposizione tra no vax e sì sì sì vax. Questo braccio di ferro lessicale evidenzia la profonda spaccatura presente nella popolazione».
Nella grammatica pandemica trovano spazio nomi propri di persona che hanno contribuito a scrivere le pagine del nuovo mondo: è il caso della piccola Aurora Maria Perottino, nata a Moncenisio in Piemonte nelle settimane seguite allo scoppio del coronavirus, dopo anni che il secondo Comune più piccolo d’Italia non vedeva più una culla riempirsi. È il caso, a proposito di persone, del capitano campano della Diamond Princess, Gennaro Arma, ultimo a scendere dalla nave posta in isolamento dal 5 al 27 febbraio 2020 nel porto di Yokohama in Giappone e al quale si deve il riscatto dell’onore dell’Italia dopo la tragedia della Costa Concordia, avvenuta il 13 gennaio 2012 e guidata dal comandante Francesco Schettino. Oppure, ancora, dell’infermiera di Cremona Elena Pagliarini, addormentatesi sul tavolo di lavoro e immortalata in rete, e dell’imprenditore veronese Gian Luca Rana con il super stipendio elargito ai dipendenti alla luce dell’impegno straordinario.

La tentazione della rimozione

Di fronte al coronavirus la tentazione della rimozione è fortissima: tuttavia, come sottolinea lo psicanalista Luigi Ballerini nella postfazione del libro, ciò che rimuoviamo ritorna e chiede il conto. È possibile voltare pagina solo dopo aver riletto le 100 settimane che abbiamo vissuto: «Per affrontare il domani – conclude la “Grammatica del nuovo mondo” – è necessario riflettere sulle parole legate al coronavirus, perché l’uomo capace di giudizio è colui che ha una bussola per orientarsi».

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