Elezioni a Legnano, ballottaggio tra Toia (centrodestra) e Radice (centrosinistra)

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LEGNANO – I legnanesi sceglieranno il loro sindaco da qui al 2025 domenica 4 ottobre, data del ballottaggio tra Carolina Toia (sostenuta da Toia Sindaco, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) e Lorenzo Radice (Pd, Insieme per Legnano-Legnano Popolare, riLegnano). Il centrodestra ha fallito l’“operazione 51%”, senza raggiungere la metà più uno dei voti in nessuno dei seggi. E dovrà ora incrociare le dita per il ballottaggio, quando Radice (nella foto, il suo gazebo oggi in piazza Morelli da cui ha seguito lo scrutinio), distanziato di una decina di punti percentuali (31,61% dele preferenze contro il 41,32 di Toia quando mancano i dati di una sola sezione), potrà contare, almeno sulla carta, su alleanze e apparentamenti che appaiono preclusi al centrodestra. A cominciare dal pacchetto di voti che porterà in dote il civico Franco Brumana (11,91%), passando per i Cinque Stelle di Simone Rigamonti (4,33), i Verdi di Alessandro Rogora (il cui risultato, 3,44%, conferma la bontà della scelta di correre da soli) e la Sinistra di Lucia Bertolini (1,62). Rimane l’incognita dell’altro escluso dal secondo turno, Franco Colombo, che potrebbe muovere il 5,77% degli elettori.

Pd primo partito, boom delle civiche

Dalla lettura delle preferenze per i sindaci nei diversi quartieri cittadini, emerge la netta prevalenza del centrodestra nel centro (seggi delle scuole Mazzini e Don Milani), ma un buon radicamento anche nelle periferie, da Canazza a Mazzafame. Ciononostante, il Pd è il primo partito in città, poco sotto il 20%. Il centrodestra sembra registrare un flusso di voti al suo interno, con l’annunciato sorpasso di FdI su FI e un consistente travaso di voti dalla Lega alla civica che la candidata sindaco Toia ha raccolto intorno a sé. Radice ha potuto contare, oltre al Pd, sul buon contributo di voti delle due civiche a suo sostegno. Del resto, la somma di tutte le liste civiche cittadine è sopra il 43%, quindi prossima alla somma dei consensi raccolti da tutti i partiti, di ogni colore. In netto calo i Cinque Stelle, dimezzati rispetto alle Europee di un anno fa, quando superarono il 10%. Male anche la Sinistra, che non avrebbe i numeri per entrare in Consiglio, e Legnano Cambia, che le contende la maglia nera nei voti di lista.

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