Europa Verde: Pedemontana sempre su un binario morto

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Dario Balotta

I quattrocento milioni di euro di cui si parla in questi giorni dopo l’incontro della Ministra Paola De Micheli con i consiglieri regionali del PD non sono denaro fresco caduto dal cielo per far ripartire i cantieri (lotto B2) della Pedemontana, ma la conferma di un  vecchio provvedimento di defiscalizzazione per 380 milioni e non 400 in vigore dal 2014 che non toglie Pedemontana dal binario morto su cui è ferma da anni.

Per non confondere lucciole per lanterne la Pedemontana dovrebbe incassare dai pedaggi 1,2 miliardi di euro per defiscalizzare 380 milioni. Con i trend di incassi attuali da pedaggi bisognerebbe aspettare 15 anni per consumare questo bonus fiscale visto che gli incassi non superano 30 milioni di  euro l’anno.

Non è neppure vero che il secondo atto aggiuntivo della convenzione, la Corte dei Conti lo aveva bocciato pochi mesi fa, se approvato dal Cipe faccia riaprire i cantieri. Pedemontana continua ad essere  inadempiente da oltre 5 anni perché non ha rispettato i tempi di costruzione, non ha versato il capitale sociale, non ha ottenuto i finanziamenti previsti e ha consumato indebitamente 1,2 mliardi di soldi pubblici per realizzare un’opera monca, semivuota, pagata con le tasse degli italiani ad esclusivo vantaggio della concessionaria (a trazione leghista) e delle banche che ne sono socie di minoranza. Il neoministro alle Infrastrutture aveva detto  che le concessioni autostradali vanno riviste, cominci dalla revocata della Pedemontana, restituendo l’opera allo Stato che l’ha pagata.

Dario Balotta  (Europa Verde)
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