Eventi, ciclabili e restyling energetico: la ricetta di Maggioni e del PD per Sant’Anna

BUSTO ARSIZIO – «Sant’Anna è un esempio emblematico dell’esigenza di progettare diversamente la città». Lo ha dichiarato Maurizio Maggioni, candidato sindaco del PD, nel corso della sua visita al quartiere più a nord della città. Di fronte alle Poste, uno degli ultimi servizi rimasti nella tranquillità del Villaggio progettato negli anni ’60, la delegazione Dem ha delineato alcune delle sfide per il rilancio, che deve porsi obiettivi di lungo respiro: «Ci sarà un inevitabile turnover di residenti da qui a 10-15 anni. Serve un’offerta di servizi di qualità per una “sostituzione” che non diventi marginalità».

La visita

Accompagnato dal segretario cittadino Paolo Pedotti e dalla capogruppo in consiglio comunale Valentina Verga, il candidato PD ha dedicato a Sant’Anna la terza tappa del suo tour dei quartieri che aveva già toccato San Michele e Sacconago, per incontrare i cittadini e mettere in campo le prime idee per il programma elettorale. Maggioni punta per il Villaggio «un salto di qualità» che spezzi la storica condizione di isolamento, «che rimarrà anche con il nuovo sottopasso».

«Lungimiranza e visione»

«È un quartiere satellite, nato da una progettazione molto avanzata e tecnologicamente all’avanguardia se pensiamo alla centrale unica di riscaldamento, ora però sta invecchiando molto, ha pochi esercizi di vicinato e vive una condizione di marginalità di servizi – sottolinea Maurizio Maggioni – serve lungimiranza e visione: o si dà una proposta alternativa finalizzata ad ottenere dei risultati, altrimenti possiamo anche fare delle cose “belline”, come l’area cani o provare a mettere a posto la questione del supercondominio, ma non risolviamo i problemi veri».

Cultura ed energia

Maggioni pensa in particolare a due priorità su cui intervenire. Da un lato, gli eventi: «Serve qualcosa in grado di animare il quartiere in termini di “cultura sotto casa” per attrarre i cittadini di Busto a Sant’Anna. Trasferire iniziative culturali che ravvivino il quartiere». Dall’altro, l’annoso e controverso tema del riscaldamento dei palazzi Aler: «Potrebbe essere oggetto di una riqualificazione energetica con una spesa non enorme. Una sfida impegnativa ma è un obiettivo da porsi». E poi c’è anche un tema di collegamenti da affrontare: «Partecipavamo trent’anni fa alle mobilitazioni per avere il sottopasso, ma non dimentichiamo che percorrere in bicicletta l’asse via Cassano Magnago-via Palermo è pericolosissimo. E pensare di risolvere i problemi di viabilità con quel semaforo è pazzesco». Qui Maggioni si riferisce al photored all’incrocio tra “Strada Cassano” e via Piermarini».

Le criticità

Le potenzialità a Sant’Anna ci sono, come ricorda l’architetto Carlo Valentini: «Ci sono tutte le condizioni per farne un cantiere di rigenerazione urbana. Oggi c’è asfalto e strade che sono grandi parcheggi. Con il verde e la mobilità sostenibile, potrebbero diventare luoghi d’incontro e di miglioramento della qualità urbana». E Ivan Forestieri, che rappresenta il comitato spontaneo di quartiere e che promuove Sant’Anna come «oasi di verde e servizi», elenca una serie di interventi da mettere in agenda: «Sicurezza sulla via per Cassano, con qualche dosso invece del semaforo-trappola. Telecamere di videosorveglianza agli ingressi del Villaggio come c’è già alla rotatoria di Malpensafiere. Ma anche la manutenzione ordinaria, autobus più frequenti, le alternative per i giovani al centro sociale, la cura del parco Cascina Rossi dove c’è un bagno pubblico sigillato».

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