Fagnano, cantiere Galfra in ritardo. Mezanzani: «L’impresa si dia una mossa»

Il cantiere del Galfra deserto

FAGNANO OLONA – La ruspa c’è, ma è spesso ferma. E il cantiere appare deserto. Non abbandonato, poiché, dicono i fagnanesi, di tanto in tanto qualche maestranza la si vede lavorare al Galfra. Ma i lavori sembrano non andare avanti. Da settimane. E infatti, l’assessore alla partita Simona Mezanzani prova a dare la scossa all’impresa: «I lavori devono finire entro settembre. Alla società di calcio servono i campi e l’impresa si dia una mossa».

Polemiche infinite e lavori per le lunghe

Sono state le polemiche, lunghe, dure, infinite, ad accompagnare l’apertura del cantiere del Galfra. Che, per vicinanza, ha interessato anche il monumento dei Caduti e il parco delle Rimembranze. Polmone verde, in realtà un pò in disarmo, rivitalizzato dalla ritrovata attenzione provocata dalla verve delle politica fagnanese.

Polemiche che non hanno arrestato l’abbattimento delle piante, l’arrivo delle ruspe e l’inizio dei lavori. A fermare il tutto però non sono state le parole. Si dice che la causa sia da imputare ai costi delle materie prime e che hanno fatto sballare i conti del preventivo e della cifra sancita dalla consegna dei lavori. Insomma si va per lunghe.

La dead line

«E’ vero – spiega l’assessore Mezanzani – il cantiere del Galfra ha subito qualche rallentamento. I lavori dovrebbero essere già finiti da qualche settimana. Ma questo ritardo non dipende certo da noi, che continuiamo a lavorare per far ripartire il cantiere. All’azienda abbiamo già fatto presente che sui ritardi ci sono penali. E che a settembre devono consegnare il cantiere. Non ci sono deroghe che tengono. L’impianto serve alla società e i lavori devono essere finiti per la ripresa della stagione sportiva».