Dalle canne dell’assessore al Galfra: in consiglio a Fagnano spunta anche il Mago Otelma

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FAGNANO OLONA – Dopo le canne dell’assessore Palomba, che nessuno ha fumato, sia chiaro, ma delle quali tutti hanno parlato, in consiglio comunale spuntano anche il Principe Giovanni e il Mago Otelma. Nel mezzo, un’accesa discussione sugli alberi abbattuti per fare spazio al Galfra e su una serie di mancanze nella gestione di quel cantiere denunciate dal consigliere Paolo Carlesso e rintuzzate da un’agguerrita Simone Mezanzani, assessore alla partita e dal funzionario del settore. Diatriba, in particolare sul tema della sicurezza del cantiere, che promette di non essersi esaurita nell’assise civica (di martedì 15 febbraio) da nottambuli, poiché termina nel cuore della notte.

Palomba “non scivola” sull’erba

L’assessore alla Cultura Giuseppe Palomba, incalzato dal forzista Luciano Almasio, il quale ha chiesto la pubblica abiura rispetto all’invito (seppur fatto con tono del tutto ironico) di “farsi una canna”, non scivola sull’erba, nel senso che non arretra di un passo. Palomba spiega anche il motivo dicendosi «dispiaciuto. Non tanto per l’affermazione ironica e fatta all’interno di un dibattito in cui i toni si stavano alzando», quanto per come è stata strumentalizzata politicamente la vicenda. Insomma, Almasio, che ha chiesto le scuse dell’assessore, ma anche il rispetto del ruolo che un amministratore pubblico ricopre, è stato “respinto con perdite”. Da Palomba e dal muro eretto a difesa dell’assessore dal vicesindaco e dallo stesso Baroffio. Sindaco che, stuzzicando i media, ha chiuso l’argomento dicendo: «Volete farci passare sui quotidiani come una giunta di cannaioli per una dichiarazione scherzosa? Fate pure. Ma la responsabilità di comportarci in modo esemplare vale per tutti. Anche per i consiglieri di minoranza».

Spazio al Galfra e alle polemiche

Il capogruppo di Solidarietà e progresso Paolo Carlesso ha smontato le motivazioni politiche («300 mila euro per una soluzione tampone sembrano un po’ troppi»); ha ricordato che «il campo da calcio alberato è obiettivo di questa amministrazione, quindi perché investire tutti quei soldi?». E ancora: che «il numero delle piante abbattute è superiore a quanto sosteneva l’amministrazione stesse»; «ci sono piante che sono state buttate giù a colpi di benna» e se, se si parla di procedure, «non tutte le normative in materia sono state ottemperate. Come quello relativo alla sicurezza del cantiere».

A quel punto in un’aula consiliare che, nonostante l’ora, non appariva né sorda né grigia, è intervenuto il sindaco Marco Baroffio, il quale ha tagliato corto: «Allargare il Galfra, con un progetto bello o brutto che sia, è una scelta politica. E io mi assumo tutte le responsabilità di questa scelta politica».

Da Walt Disney al Mago Otelma

Finale di consiglio scoppiettante seppur l’argomento all’ordine del giorno, che un paio di mesi fa ha fatto molto discutere, è uscito dall’agenda del dibattito politico. A riaccendere i riflettori sulla nomina del cda di Geasc, sui “trombati” del passato e sui “parenti” del presente è stata Piera Stevenazzi di Fagnano Tricolore. Che ha voluto (ri)passare ai Raggi X l’intera questione. Fino al punto da fa perdere la pazienza al sindaco che prima si è auto-incoronato Principe Giovanni, (il “leone” del Robin Hood di Walt Disney che esulta per aver incrementato le tasse, ndr) in riferimento al rincaro dei servizi scolastici; e poi ha “battezzato” la consigliera di Fagnano Tricolore come il “divino”: «Mi fa domande che non hanno un senso e si dà risposte come fosse il Mago Otelma». Accostamento che ha offeso Stevenazzi, tanto che sui titoli di coda della riunione sono arrivate le scuse del primo cittadino.