Fagnano, Catelli: «Dimissioni irrevocabili». E per guidare la Lega spunta l’ipotesi Rosa

Gigi Rosa

FAGNANO OLONA – “Dimissioni irrevocabili”. Sta scritto così sul documento che Elena Catelli ha depositato in mattinata (mercoledì 23 giugno) al Castello per mettere nero su bianco l’intenzione di chiudere l’esperienza amministrativa annunciata in consiglio comunale ieri sera (martedì 22). Documento che contiene anche una serie di ringraziamenti per la collaborazione: al segretario comunale, ai funzionari e dipendenti dell’ente, agli agenti di polizia locale e ai volontari delle Protezione civile. Non un cenno agli assessori e consiglieri di maggioranza, i quali nella seduta consiliare non hanno speso una parola.

Cala il sipario

Elena Catelli ha girato l’interruttore sull’off proprio quando nessuno se l’aspettava. La lettera dell’azienda che intende costruire la torre, arrivata due ore prima dell’inizio della seduta, ha innescato il rinvio del punto. E proprio a quel rinvio si è aggrappata la maggioranza, pensando di aver così schivato le dimissioni del sindaco, che sarebbero arrivate in caso di bocciatura del punto. E forse anche Elena Catelli aveva pensato in cuor suo di spingere un po’ più in là la parola “fine”. Almeno fino al momento della scena muta dei consiglieri e assessori di maggioranza. È stata forse quella – il deserto di parole non dette – la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di veleni, rancori e divisioni. Poche parole, sferzanti quelle del sindaco («siamo una maggioranza debole»; «ho avuto maggior condivisione con le opposizioni che con i miei»), che hanno messo una pietra tombale sul prosieguo dell’amministrazione e anche su una possibile retromarcia.

Multisala Fagnano

Al momento la politica del paese assomiglia a un multisala, dove in ogni “stanza” va in onda un film. È cinema (da tempo) in maggioranza, ma anche in ognuna delle componenti del centrodestra: dalla Lega a Forza Italia. Proiezioni pirotecniche anche sugli schermi di Siamo Fagnano e del Partito Democratico. Senza dimenticare Fagnano Bene Comune, dove il film potrebbe iniziare nei prossimi giorni quando potrebbero andare in scena i tentativi di ritorno e sdoganamento dei dem. Insomma, storie politiche diverse che, in qualche modo, si intrecciano e vanno a comporre un quadro fluido, al momento confuso, e che la caduta di Più Fagnano ha reso ancor più difficile da interpretare.

Rosa con le spine

Oltre alle dimissioni del sindaco, il tema più gettonato del dopo consiglio è stato: “E adesso che si fa?“. Domanda che, più o meno in maniera esplicita, tutte le componenti politiche hanno iniziato a porsi. Con risposte che arriveranno con il passare delle settimane. Ma non mancano i primi movimenti. Come quello inevitabile e prossimo in casa Lega: il commissario Paola Reguzzoni, che ha preso in mano le redini della sezione cittadina bustocca, è costretta a lasciare.

Chi arriverà al suo posto? Nei giorni scorsi sono stati fatti diversi nomi. Dalle soluzioni esterne quali Francesco Speroni e Alessandro Fagioli, alle opzioni locali: da un ritorno di Fausto Bossi a Fabio Beltemacchi. Ma c’è un indizio che porta a Gigi Rosa, arrivato a Fagnano da assessore esterno, che si è subito calato nella situazione. Potrebbe essere proprio lui a guidare la ricostruzione di un partito che negli ultimi mesi ha perso molti pezzi. L’indizio? Una sua frase: «Sono molto dispiaciuto per questa situazione, anche perché in questi mesi ho avuto modo di apprezzare Fagnano come paese e come comunità».
Parole che all’apparenza nulla hanno a che fare con la situazione politica, ma che, tra le righe, lasciano intendere che forse la sua avventura (in altro ruolo) in zona Castello non è ancora finita. Unico neo: Gigi Rosa è fuori dalla Lega da anni. Ma è anche vero che il partito sta cambiando e che l’ex sindaco di Busto, arrivato in paese “in quota” Carroccio, ha risposto, pur non avendo la tessera, da militante: “Obbedisco”.

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