Fagnano Bene Comune e Pd pronti a dare vita a una lista più civica che politica

fagnano olona castello

FAGNANO OLONAIl matrimonio tra Fagnano Bene Comune e Partito Democratico, a differenza di quello manzoniano, “s’ha da fare”. E giusto per stare sul medesimo tema di “quel ramo del lago di Como”, ora resta da capire chi è Renzo e chi è Lucia. Ma anche chi è l’Azzeccagarbugli e chi sono (se ci sono) i capponi manzoniani. Perché se è vero che la mossa di riunire il centrosinistra fagnanese per riprendersi il Castello era nell’aria, è altrettanto vero che lo sposalizio vede tanti (ma non tutti) d’accordo. Per lo meno sulle regole d’ingaggio.

Inizia a comporsi il puzzle

E’ il centrosinistra a rompere gli indugi sulla scena politica fagnanese. E dare un primo impulso importante su come andrà a delinearsi la prossima sfida elettorale. Che vedrà riuniti in unica lista tutte le forze di centrosinistra, compreso i Cinque stelle. E il primo mattone sulla reunion è stato messo durante l’incontro dell’altra sera dove gli esponenti della civica che fa riferimento a Paolo Carlesso e del Pd fagnanese hanno raggiunto un’intesa di massima. Salvaguardando (almeno sulla carta) le ambizioni di entrambe le parti. Della componente di Fagnano Bene Comune, che ha sempre voluto garantita la civicità della lista e del Partito Democratico che, dopo la scissione da Siamo Fagnano, ha prima tentato di egemonizzare l’alleanza per poi raddrizzare il tiro sul vero obiettivo: ricomporre le fratture di tutto il centrosinistra.

Certo ora si apre la prateria del dibattito sul come plasmare idee, ideali e ideologie. Ma soprattutto persone e personalismi. In tal senso però il primo passo è stato fatto. Non sono stati fatti nomi di possibili candidati. Che ci sono, ma che al momento restano nel cassetto per non sollecitare oltre modo le frizioni (da una parte e dell’altra) e far naufragare l’intesa di massima raggiunta. Certo è che qualche papabile è stato messo in campo, ma anche qualche mezzo veto. Chiacchiere al momento e nulla più.

Mal di pancia dem

I commenti quasi unanimi è che lo scoglio più grosso sia stato superato. Lo dice in maniera esplicita anche il segretario del PD Massimo Canavesi: «Ci sono ancora molti aspetti da valutare. Tra cui quello del candidato sindaco, ma non solo. Stiamo ragionando su come costruire una squadra e una lista equilibrata e che rispecchi le sensibilità di tutti. I mal di pancia? Ci sono, ma sono fiducioso che cammin facendo si leniranno. L’obiettivo è quello di riunire il centrosinistra per amministrare il paese».

Canavesi non lo dice, ma sa che al suo interno non tutti sono al momento soddisfatti. C’è chi, infatti, sostiene che il partito avrebbe dovuto far sentire maggiormente il proprio peso politico e chi considera l’alleanza troppo civica rispetto alla volontà di far emergere in maniera inequivocabile la presenza del Pd. Soprattutto dopo la fallimentare esperienza in Siamo Fagnano, dove i dem hanno lamentato di essere stati spesso tagliati fuori dalla conduzione e dalle decisioni del gruppo. Insomma il timore di una seconda esperienza in cui il civismo possa prendere il sopravvento sul partito esiste e non è ancora del tutto fugato.

Uniti ma non del tutto

Inoltre, a voler ben guardare alla possibile ri-unione del centrosinistra fagnanese mancano alcuni tasselli. Esponenti storici del centrosinistra locale (anche se non più iscritti al Pd) e che al momento sono rimasti con i civici (a questo punto puri) di Siamo Fagnano. Tema che Canavesi ammette di non aver affrontato, «anche perché – spiega – il nostro appello era rivolto a tutti e loro non hanno risposto».