Fagnano, la maggioranza punta su ciclabili e fibra. Ex elioterapica: è tutto da decidere

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FAGNANO OLONA – Un Farè (Marco, perché l’altro, Paolo sta in Fagnano Bene Comune) nel motore della maggioranza. Che continua a battere in testa dimostrando di avere ancora qualche problema di carburazione. E che il presidente della commissione Urbanistica prova a registrare (a dir la verità, prova a far cambiare completamente registro) con un paio di interventi che non vanno esattamente nelle direzione impostata, per voce della giunta, dall’assessore Gabriele Moltrasi, durante la prima commissione congiunta dal vivo durante il Covid.

E’ questo il dato politico che salta fuori dall’aula magna delle scuole di piazza Alfredo Di Dio, dove ieri, giovedì 7 maggio, all’ora vespertina, in un colpo solo, si sono riunite le commissioni Urbanistica e Lavori pubblici. Per valutare una road map d’interventi da realizzare con il mezzo milione di euro in arrivo dalla Regione. Ma anche per fare il punto della situazione sull’ex colonia elioterapica. E la sorpresa, oltre ai toni pacati, non sono state le posizioni delle minoranze, ma gli interventi di Marco Farè, che non siede in consiglio, ma è autorevole esponente del gruppo (o di una parte del gruppo) che comanda al Castello.

Il Covid ha cambiato il mondo e le priorità

A essere sinceri la discussione sui progetti da sostenere con il finanziamento regionale si è risolta abbastanza in fretta. Nel senso che l’assessore ai Lavori pubblici, dopo aver illustrato le direttive su come devono essere destinati i soldi, ha messo sul tavolo le tre priorità, ovvero adeguamento antincendio sede protezione civile, implementazione piste ciclabili e potenziamento fibra ottica e una serie di altri interventi (un secondo pacchetto) con dentro tra gli altri: lavori al parco Bambini di Beslan per renderlo inclusivo, sistemazione del monumento dei caduti, della terrazza panoramica del Castello.

Ma è sul tris delle priorità che i membri di commissione, aperta anche ai capigruppo, si sono concentrati. Partendo tutti dal presupposto, non detto in maniera esplicita, ma evidente che “le risposte che l’amministrazione dovrebbe dare ai cittadini in questo momento di grande crisi ed emergenza economica, non è certo la sistema del monumento dei caduti o il rifacimento della terrazza panoramica del Castello”.

Farè batte un colpo

Ed è qui che Marco Farè, ha dato il primo colpo di timone per cercare di raddrizzare la rotta impostata. In sintesi: «E’ un momento di grande difficoltà nella quale il Comune deve lavorare su progetti non di corto respiro, ma a più ampio raggio che possano avere una ricaduta in termini di aiuto per i cittadini. Bisogna ragionare non come si è sempre fatto: ovvero ci danno i soldi e in qualche modo li dobbiamo spendere, bensì rispetto a una visione più allargata. Ad esempio Fagnano sui progetti smart city è pari a zero». In due parole: le aiuola del monumento ai caduti possono aspettare, i fagnanesi in difficoltà no.

Le opposizioni tracciano la strada

L’intervento di Farè a livello cronologico è stato l’ultimo, ma come peso politico (in quanto membro di maggioranza) ha superato (con rispetto parlando delle opposizioni) tutti gli altri. Le minoranze però hanno tracciato la strada della necessità di programmare. Da Paolo Carlesso di Fagnano Bene Comune: «Servono una visione e una strategia. La maggioranza deve dire su cosa vuole investire, dove va a recuperare i soldi, poiché quelli della Regione non basteranno per rispondere a tutte le esigenze da qui ai prossimi mesi. E di soldi nel bilancio se ne possono tirare fuori, basta metterci mano e spostare quelle cifre da operazioni che già si sa non andranno in porto. Oltre al fatto che si possono contrarre nuovi mutui, visto che le amministrazioni passate li hanno chiusi tutti». A Marco Baroffio, di Siamo Fagnano che parla della mancanza di strumenti adeguati per programmare gli interventi: «Penso a un piano del traffico o a uno studio sulle ciclabili se davvero si vuole intervenire lì. Mi chiedo: serve una ciclabile di 400 metri? Forse sì, ma oggi le priorità sono altre. E allora perché non studiare interventi che abbiano una ricaduta positiva sulle famiglie già in difficoltà e che non gravino necessariamente sul Comune? E sul sociale, settore che diventerà strategico, la maggioranza che riflessioni sta facendo?». Anche Fabio Lorusso di Fagnano Bene Comune chiede «più attenzione per gli esercizi pubblici chiusi ormai da due mesi. Il Comune metta in campo iniziative che possano dare una mano al momento della ripresa delle attività». O i Cinque stelle con Walter Lomi  che hanno puntato sul wi fi sociale.

Quattro amici al bar

Il secondo tema caldo, qualcuno in Più Fagnano sostiene perfino essere il più temuto da qualche esponente della maggioranza, è stato quello del recupero dell’ex Colonia. E ne è venuta fuori una discussione un po’ “da porto delle nebbie”, dove si vede poco, non molto lontano e si naviga a vista.

Nel senso che il progetto c’è, ma non si capisce se sia uno studio di fattibilità o un progetto definitivo. Una via di mezzo, dice qualcuno (mah!). E chi pone quesiti non riceve le risposte richieste. «Ve le daremo nella sede istituzionale opportuna – spiega l’assessore ai Lavori pubblici – dopo che ci saremo confrontati con i tecnici». E quindi la commissione di ieri (che aveva comunque il punto all’odg) cos’era? Una riunione da quattro amici al bar?.

Ma le opposizioni sorvolano su affermazioni che in tempi pre Covid avrebbero incendiato il dibattito. Si va via abbastanza soft, poiché gran parte dei presenti ha capito che al progetto da 1 milione e mezzo di euro, anche sulla base di quanto scritto dalla sovrintendenza, sarà necessario metterci mano. Più avanti. Anche qui però, il carico, senza alzare il tono, lo cala il presidente della commissione Urbanistica smentendo in parte quanto appena spiegato dall’assessore: «Abbiamo fatto il progetto in tempi ristretti perché dovevamo partecipare a un bando regionale. Ma si può ancora intervenire e modificare le cose che non vanno».

E Marco Farè: «Io credo che sarebbe meglio fare progetti slegati dai bandi e poi, una volta pronto si può valutare a quale partecipare ed eventualmente apportare le modifiche necessarie. Insomma su opere così importanti serve una riflessione diversa».

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