Fagnano, Lega e Fratelli d’Italia pronti a bigiare il consiglio delle minoranze

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FAGNANO OLONA – Un po’ come a scuola quando non si è studiato in vista di un compito in classe e l’unica soluzione è bigiare. La stessa cosa accadrà al Castello al prossimo consiglio comunale, convocato per il prossimo 11 febbraio su richiesta di tutti i gruppi di opposizione. E quando la maggioranza (forse non tutta, ma in gran parte) non si presenterà per far mancare il numero legale.

Lega e Fratelli d’Italia hanno deciso di restare a casa. «Per scelta politica – fa sapere il capogruppo di Più Fagnano Fabio Beltemacchi – poiché è già in programma un consiglio comunale per fine febbraio, quindi i punti all’ordine del giorno potranno essere discussi lì».

Il trappolone

Da giorni la maggioranza è in fibrillazione. Per via della convocazione di un consiglio comunale richiesto dalle opposizioni in cui, tra i punti all’ordine del giorno, c’è la richiesta di avere chiarimenti in merito alla crisi interna di Più Fagnano, ma anche su una serie di dichiarazioni fatte da alcuni assessore durante l’ultima seduta e che, secondo le opposizioni, non trovano riscontro nei fatti concreti.

Temi politicamente delicati e che potrebbero (ma non è detto) anche avere un effetto detonante su una maggioranza che “barcolla ma non molla”. Tanto più che nella seduta dell’11 febbraio non ci sarà nemmeno il sindaco Catelli. La conduzione del gruppo, quindi sarebbe in toto nelle mani del vicesindaco Piera Stevenazzi, che vanta certamente una grande esperienza nella macchina amministrativa per aver lavorato al Castello per una vita, ma totalmente a digiuno di politica, in quanto alla primissima esperienza da amministratore. E forse questo secondo aspetto ha messo in allarme anche i compagni di coalizione. Insomma troppe le incognite, avrà pensato il primo cittadino prima di dare l’input del “fermi tutti”.

Restare sotto coperta

Per capire come si sono sviluppate le tensioni di questi giorni dentro a Più Fagnano occorre fare un passo indietro. Nei corridoi del Castello, infatti, c’è chi racconta che il primo cittadino, assente per questioni di salute, pare abbia scoperto della convocazione del consiglio da parte delle minoranze solo da una discussione in corso via chat.

E, continuano i ben informati, solo a quel punto e dopo qualche giorno di riflessione, pare abbia dato l’ordine di far mancare il numero legale. In difesa dei suoi uomini di giunta. Insomma “una ritirata tattica – dice qualcuno – valutata per evitare che il gruppo, senza il suo capitano, possa finire sotto il tiro al piccione politico”.

Ma in Più Fagnano, anche dentro alla Lega, c’è chi pensa l’opposto, ovvero: “Disertare il consiglio significa dare un segnale di grande debolezza. Non possiamo temere le minoranze che, per quanto ci attaccheranno, restano pur sempre in minoranza”.

Ed è su queste due tesi che le chat si sono infiammate, che assessori e consiglieri hanno dibattuto a lungo. Che le telefonate incrociate si sono sprecate attorno al dilemma: “Andiamo o non andiamo?”. Finché a tagliare la testa al toro e senza troppi fronzoli ci ha pensato il capogruppo Beltemacchi, telegrafico ma chiaro: “Non andremo in consiglio per scelta politica”.

E Forza Italia? Medita

Se Lega e Fratelli d’Italia pare abbiano avere ormai la decisione, Forza Italia (che pure è una componente – anche di peso – in Più Fagnano) non ha ancora sciolto le riserve su come si comporterà l’11 febbraio. I berlusconiani, dopo l’alchimia del voto differenziato sul Dup, sono di nuovo chiamati a prendere una posizione non certo comoda e a confermare che la ritrovata unità di partito (a livello locale) è concreta o non solo di facciata.

Dentro gli azzurri, infatti, c’è chi non ha dubbi su cosa fare: “Forza Italia si deve presentare”. E chi invece nicchia, consapevole del fatto di essere sul filo del rasoio sia dentro al partito sia dentro la maggioranza. Dove l’aria, più passano i giorni, è più sta diventando “irrespirabile” per tutti. Poiché ognuno mette sul tavolo le proprie ragioni. Ma nessuno riesce davvero a trovare una valida ragione per buttarsi alle spalle incomprensioni e divisioni e iniziare a dare ai fagnanesi la sensazione di essere una squadra amministrativa forte e compatta.

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