Farioli: «Non parlo più di Forza Italia». E apre alla Lega: «Con noi se c’è il miracolo»

Gigi Farioli e Franco Binaghi

BUSTO ARSIZIO – «A Busto chi vorrà votare Farioli non dovrà votare Forza Italia e chi vorrà votare Forza Italia potrà votare Farioli». Sintetizza così la situazione, il candidato sindaco dei Civici Liberali e Popolari e dei Riformisti, lanciando l’invito «a me stesso e agli altri, a non parlare più di Forza Italia e di Farioli» ma chiarendo che «chi dice che Farioli va a sinistra mente sapendo di mentire e pensa che gli elettori abbiano l’anello al naso». Ma la vera notizia che esce dalla conferenza stampa che l’ex sindaco ha tenuto questa sera, 22 settembre, in un bar di via Dante, affiancato dal suo capolista Franco Binaghi, è la clamorosa apertura alla Lega: «Se la grazia mi concederà il miracolo (di tornare a fare il sindaco, ndr) non escludo che gran parte della Lega locale possa essere chiamata a far parte di una maggioranza di governo».

A Busto il governo dei “migliori”

Gigi Farioli parla della Lega “giorgettiana”, «la Lega di governo, che è asse portante con Forza Italia del governo Draghi». E aggiunge: «La fortuna che mi hanno dato le forze politiche è di non aver chiesto assessorati, posti e posticino, ma di mettere i migliori. Se il migliore per l’assessorato alla cultura fosse qualcuno non aderente a un movimento della mia coalizione, ma qualcuno che è venuto dalla Lega ma anche che fatto parte di formazioni destra moderna o anche  candidato con forze alternative, perché dovremmo privarcene? La garanzia è il sindaco». Un governo dei “migliori”, proprio come quello di Draghi.

La risposta a Caliendo&C.

Gigi Farioli è un fiume in piena, e non è una novità. Stavolta la “miccia” è il comunicato con cui Forza Italia provinciale e cittadina lo hanno scaricato. «Comunicato curioso e criptico, uno e trino, scritto a tre mani senza una sintesi. Afferma una bugia, che noi faremmo del vittimismo, ma non ci consideriamo vittime e men che meno carnefici – chiarisce l’ex sindaco – ma la cosa più vergognosa e meschinamente falsa è dire che Farioli ha deciso di allearsi con la sinistra. È il Gigi di sempre, ha le idee di sempre, liberali, cristiane, popolari, europeiste e garantiste. Sono i valori, i contenuti e le proposte del bureau del Ppe in corso a Roma e che Berlusconi ha recentemente declinato in una lunga lettera ai giornali. E sono le stesse idee di tutte le forze civiche e non civiche che hanno formato un progetto ambizioso che è di centro con un candidato di centrodestra, un centrodestra europeo. E poi scusate, Renzi è di sinistra?».

I due fatti “nuovi”

Un progetto che Farioli inquadra nello scenario politico attuale, in cui sono successi «due fatti sostanziali e importanti per incrocio tra fatalità e coincidenza, che rendono Busto ancora una volta ombelico del mondo». Ovvero il già citato “bureau” del Ppe, ma anche le transumanze da Forza Italia alla Lega in consiglio regionale. «Noi non abbiamo scelto di transumare né in Fratelli d’Italia, come moltissimi, né in Lega come moltissimi a Busto, a Varese, a Milano e a Roma, e come avviene anche oggi. Intendiamo rimanere coerenti e fedeli ai principi e contenuti, non abbandoniamo, non usciamo e non facciamo né un passo indietro né uno avanti. D’ora in poi invito me stesso e Caliendo e gli altri a non parlare più di questo argomento, figlio di troppe pagine amare e tristi e che vivo con profonda tristezza. Non parliamone più, ne parleremo terminate le elezioni amministrative, quando sarò attore protagonista di una fase congressuale in cui andrò a dire né più né meno quello che mi sta spingendo a questo tipo di esperienza. Faccio solo notare che in Lombardia, a Desio, c’è una coalizione alternativa ai sovranisti appoggiata da Centro Democratico di Tabacci, Italia Viva di Renzi e Forza Italia. Col simbolo».

«No alle poltrone»

Insomma, Gigi non ha alcuna intenzione di lasciare gli azzurri. Anzi, il futuro di Forza Italia gli sta a cuore, e dice «no ad una federazione con la Lega senza una chiara direzione della Lega verso il Ppe, né men che meno il partito unico del centrodestra. Non voglio che FI o quel che ne sarà sia un partito destinato ad essere tollerato o all’indifferenza o ad essere un comitato elettorale per piazzare su qualche poltrona qualche privilegiato». E, tornando a Busto, ribadisce che «di fronte a profferte di posizioni di potere nel caso di riconferma di un centrodestra in cui non crediamo più né ci crede per primo chi ancora oggi è iscritto in Forza Italia, ho deciso di non poter aderire ad un progetto opportunisticamente utilitarista partecipando come a Gallarate e Varese alla divisione delle poltrone, ma di andare avanti rimanendo in Forza Italia come momento politico e culturale fondamentale per Busto e per il Paese». Ma di quel che è stato Farioli non parlerà più, anche se non rinuncia a sottolineare la «meschina operazione di chi dice di votare Forza Italia e Farioli mettendo una inconsapevole ragazza di Castellanza dal curioso cognome Farioli in lista». Il capolista Franco Binaghi ribadisce che «a Busto c’è una coalizione di destra con un centrino. Ora la linea la detta Fratelli d’Italia. Legittimo, ma non è più centrodestra ma un’altra cosa. Agli elettori che intendono esprimere un voto moderato e di centrodestra, con Gigi Farioli diamo la possibilità di sostenere un candidato liberale ed europeista. Poi sceglieranno gli elettori».

Forza Italia: «Farioli va con la sinistra. Per essere fuori non serve essere espulsi»

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