Sale la Tari a Ferno, dal Comune aiuti a famiglie e imprese. Dubbi dalla minoranza

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FERNO – Da una parte, il cambiamento delle regole del Piano finanziario. Dall’altra, la chiusura delle attività durante il Covid, con un focus sulla perdita di circa 20mila metri quadri di superficie totale su cui suddividere i costi. Risultato: aumenta la tassa sui rifiuti. Ferno per il 2022 dovrà fare i conti con maggiore spese da affrontare sulla Tari. Vale sia per le famiglie, che per le imprese. Una situazione che il Comune prova a tamponare con agevolazioni. Non senza qualche dubbio dalla minoranza.

Gli aumenti

È quanto emerso dal consiglio comunale del 27 aprile. A dare una panoramica della situazione, l’assessore al Bilancio, Daniela Vendramin. «La Tari, nell’anno 2022, subisce un aumento non particolarmente drastico per le famiglie, leggermente più alto, invece, quello in proporzione alle imprese», ha spiegato. Questo perché «sono aumentati i costi gestione del servizio». Per le famiglie, per fare un esempio, «per un’abitazione di 100 metri quadri, un nucleo di tre persone dovrà pagare 3,17 euro al mese in più. Che consiste in 38,05 euro all’anno».

Aiuti a famiglie e imprese

In questa situazione, il Comune prova a correre ai ripari. Sono stati stanziati 15mila euro, per andare incontro alle famiglie che hanno più problemi. «L’ente ha ridotto all’osso i suoi costi, fin dove ha potuto in base le norme», ha aggiunto l’assessore. Per ricevere l’agevolazione, «sarà necessario presentare una dichiarazione con attestato Isee, entro il 16 ottobre». Secondo questo schema: fino a 5mila euro è previsto un risparmio del 90%; Da 5 a 8mila euro, invece, il taglio è del 70%; da 8 a 16mila, si parla del 45%. Non meno importanti le imprese, con 7mila euro stanziati per tamponare gli aumenti della tassa. Un aiuto rivolto a «chi ha subito gli strascichi peggiori determinati dalla pandemia». Tra cui bar, pasticcerie, ristoranti e pizzerie, per citarne alcuni.

I dubbi delle minoranze

La minoranza non ha nascosto dubbi e preoccupazioni. Così Massimo Regalia (Cambiare Ferno): «Sulla base dell’anno scorso, con 12mila euro di contributi, quest’anno il Comune ne stanzia 15mila per le famiglie. Ma viste le difficoltà del Covid potrebbero non essere sufficienti». Dei 7mila per le aziende, invece, l’attenzione è posta sulle «percentuali per ogni categoria». Nel senso che «ci sono imprese che fatturano – e hanno fatturato anche in periodo di crisi – milioni. E che ricevono lo stesso abbattimento dei costi sulla tassa. La riduzione andrebbe fatta sulla base delle vere esigenze». Sulla stessa linea Claudia Colombo (Piantanida per Ferno): «Abbiamo l’amaro in bocca, gli aumenti non saranno da poco. Inoltre, le agevolazioni si dovrebbero ripartire meglio: rispecchia la filosofia che l’amministrazione sta portando avanti da anni. Mi aspettavo un impegno maggiore».

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