Pro Patria verso Lecco: la carica degli ultras, gli striscioni contro la proprietà

BUSTO ARSIZIO – La vigilia di Lecco-Pro Patria, in campo domenica (ore 14.30) sotto il Resegone per la gara playoff ad eliminazione diretta, è stata segnata dall’irruzione degli ultras biancoblù allo stadio Speroni. Cori e fumogeni d’incitamento verso i tigrotti di Sala-Le Noci, in grado di onorare la maglia con un finale di stagione pazzesco, ma anche striscioni di protesta (nella foto: “Sgai vendi e vattene“, “Sgai fora di ball” ecc) nei confronti della proprietà di maggioranza e del presidente Citarella, quest’ultimo annunciato sulle tribune del “Rigamonti-Ceppi”.

La politica…

Un sabato insomma di anomala normalità sul fronte biancoblù, dove si attendono novità societarie per evitare la mancata iscrizione alla prossima serie C. Il presidente Citarella ha fatto sapere di aver ricevuto due manifestazioni d’interesse, ma la questione a Busto sta diventando tutta politica. Del resto se la Pro Patria è finita nelle mani di una proprietà campana la responsabilità è da ricercare anche a Palazzo. Dalla discesa in politica di Patrizia Testa, la più votata della Lista Antonelli, di riffa o di raffa sono iniziati tutti i problemi della Pro Patria.

Pro Patria patrimonio della città

Chi doveva avvisare Patrizia dell’incompatibilità – ovvia e prevedibile ma evidentemente non scontata – non lo ha fatto. Chi doveva assistere e consigliare – e aveva tutti i mezzi per farlo – non ha evidentemente controllato a sufficienza. Insomma la questione Pro Patria, di cui la Testa (intestataria della fidejussione depositata in Lega e assistita dall’avvocato Santino Giorgio Slongo) è ancora socia al 10%, sta però diventando un problema della collettività (la Pro Patria è un patrimonio di Busto) e di riflesso anche della politica. Pare infatti che, dopo qualche scaramuccia in provincia, ieri a Milano persino la Meloni abbia esortato i suoi militanti a presentarsi alle prossime elezioni politiche al top. E una Pro Patria coi libri in tribunale, proprio nell’anno in cui Busto sarà Città Europea dello Sport, non sarebbe certo un bello spot.

Il ruolo della città e delle Istituzioni

Ora però, più che i colpevoli, bisogna trovare le soluzioni e i salvatori della… patria, partendo dal presupposto che tutti – maggioranza, opposizione, imprenditori e media – devono lavorare sodo per salvare la Pro Patria, il simbolo sportivo della città. I tifosi, che si sono mobilitati in massa per la trasferta di Lecco con pullman (qui le info per prenotare gli ultimi posti rimasti; e a questo link le info per acquistare i biglietti stadio), stanno già facendo di tutto per tenere accesa l’attenzione sulla Pro Patria. Ora tocca alle Istituzioni muoversi a non lasciare sola la Pro Patria. Magari già dalla trasferta di domenica a Lecco, dove esserci sarebbe un bel segnale di vicinanza ai tigrotti, ai tifosi biancoblù, ai cittadini di Busto e ovviamente alla Pro Patria

Lecco Pro Patria ultras – MALPENSA 24