Pro Patria: tutti a Lecco, anche Citarella. Volano stracci

testa citarella

BUSTO ARSIZIO – Tutti a Lecco! Il tam tam playoff sta risuonando a Busto Arsizio, fra i tifosi biancoblù carichi come una molla e pronti a presentarsi in massa domenica (ore 14.30) al “Rigamonti” (qui tutte le info per la trasferta in pullman). E persino nei salotti della politica bustocca, dove l’argomento Pro Patria, fra inevitabili imbarazzi e foto inopportune, sta diventando problematico. Anzi pare che proprio l’altra sera, in un incontro informale in vista delle prossime elezioni politiche, siano volati stracci, fra richieste di dimissioni e “inviti” a trovare al più presto una soluzione.

2023 Città dello Sport senza la Pro?

Del resto Busto Arsizio, che nel 2023 sarà peraltro anche Città Europea dello Sport, farebbe una figura a dir poco barbina a presentarsi con i libri della Pro Patria in tribunale. Sarebbe un autogol clamoroso, anche in considerazione che il tanto criticato (da M24 in primis e da altri paladini…) passaggio societario del club biancoblù aveva invece ricevuto la benedizioni istituzionale da Palazzo Gilardoni, con la concessione della Sala Consiliare. Per la serie chi doveva controllare, cosa ha controllato?

Da Napoli con… terrore

Ma il tam tam è suonato anche a Napoli, dove l’attuale presidente della Pro Patria Domenico Citarella ha annunciato la sua presenza in quel di Lecco. Una presenza non certo gradita ai più, come squadra e tifoseria avevano ribadito non più tardi di qualche settimana fa. Ma il dirigente campano – piaccia o non piaccia – resta il presidente del club bustocco. La cui proprietà – occorre sempre ricordarlo – a seguito di una cessione onerosa è passata al 90% nelle mani del Consorzio Sgai, e per il restante 10% è rimasta nelle facoltà di Patrizia Testa, intestataria peraltro delle fidejussioni depositate in Lega.

Il tempo stringe…

E dato che la socia di minoranza del club, aldilà dell’iniziale sortita con l’avvocato Slongo, non si è ancora palesata, occorre prendere coscienza che chi vorrà provare a salvare la Pro Patria dovrà trattare, giocoforza, con la proprietà campana. Ben sapendo che la Aurora Pro Patria 1919 – pur avendo i conti in regola e una gestione sostenibile – è stata pagata, e anche ben pagata.

e la… politica fa 90

Ecco perché è il caso che anche la politica, da cui tutto è nato (senza la discesa di Patrizia Testa – la più votata della Lista Antonelli – forse oggi la Pro sarebbe ancora in mani bustocche), inizi a darsi una mossa. Se possibile evitando telefonate inopportune, per sponsorizzare le solite cordate (era rispuntato un nome già noto e stranoto…), ma lasciando invece lavorare sotto traccia le diplomazie. In ballo non c’è semplicemente la Pro Patria: c’è molto di più. E tutte le parti in causa è bene che inizino a capirlo. Altrimenti si aprirebbero ben altre porte di quelle della Sala Consiliare…

Pro Patria Lecco Citarella – MALPENSA 24