«Chi inquina paga»: Tari “europea” per Sumirago. I dubbi delle opposizioni

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SUMIRAGO – «Chi inquina paga»: come ha spiegato il sindaco Mauro Croci nel consiglio comunale di ieri, venerdì 28 aprile, è questa la linea guida della direttiva europea presa a riferimento da Coinger, società che dal 2023 si occuperà direttamente della gestione dei rifiuti, lasciando a Sumirago una funzione di controllo. La seduta, che ha visto approvare il posizionamento del Comune negli schemi regolatori per il periodo 2022/2025 dell’Autorità di Regolazione per l’Energia e per l’Ambiente, ha avuto al centro del confronto le tariffe della tassa dei rifiuti e il relativo piano finanziario.

Le riduzioni per utenze domestiche e non domestiche

Il costo della Tari, che per Sumirago ammonterà complessivamente a 623.824 euro, andrà incontro a una riduzione di oltre 50mila euro: sarà possibile – ha reso noto il primo cittadino – grazie all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, e verrà ripartita tra le utenze domestiche per circa 31mila euro e quelle non domestiche per circa 21mila euro. In particolare le detrazioni potranno per esempio interessare famiglie con reddito Isee inferiore a 10mila euro, beneficiarie di reddito di cittadinanza o con un caso di invalidità civile al cento per cento. La parte variabile dell’imposta verrà inoltre rimodulata per le famiglie numerose; l’attenzione sarà rivolta anche alle attività economiche più colpite dalla pandemia, con una riduzione del 75% per alberghi, ristoranti e bar e del 50% per esercizi come negozi di alimentari e pasticcerie. L’intera somma – ha rilevato Croci – è certamente più alta dell’anno scorso ma come quantità si assesta intorno a quelle in vigore negli anni precedenti alla pandemia; il valore della tassa sui rifiuti sarà di circa 106 euro, assestandosi nella media sia lombarda che nazionale.

Potere decisionale e rifiuti abbandonati nei boschi

Dalla Lega è arrivato un voto contrario: «Non siamo mai stati d’accordo con l’adozione della tariffa puntuale di bacino», ha ricordato la capogruppo Marilena Cunati che ha evidenziato, tra i punti critici, la scomparsa del potere decisionale per la cittadinanza – conferma la richiesta di alcuni Comuni di una dilazione al 2025 per decidere se restare in Coinger – ma anche paventando, insieme all’aumento dei costi, quello degli abbandoni di rifiuti nei boschi.
Croci, che ha concordato con la sua proposta di potenziare il sistema delle fototrappole, ha però replicato che di Coinger fanno parte ancora diciotto municipi e che gli incerti dovranno concorrere ugualmente agli investimenti della fase di sperimentazione. «L’intento è arrivare a un tariffa omogenea per tutti gli enti partecipanti, secondo il principio che chi produce più rifiuti paga di più. Sumirago si ritrova un balzo verso l’alto perché in passato i costi sono stati tenuti calmierati; ma quella di Coinger è stata una scelta lungimirante perché ha recepito quella che oggi è la norma di una direttiva europea».

Tariffe basate sui ritiri effettuati

Dai banchi dell’opposizione ha espresso critiche anche Luca Bidoglio: «La delibera Coinger è passata in modo risicato, approvando la tariffa puntuale con una percentuale del 51%», ha dichiarato il capogruppo di Insieme per Cambiare Sumirago rimarcando come, con la prospettiva di aumenti che di anno in anno arriverebbero a 780mila euro, il concetto di Coinger sia stato stravolto, soprattutto nel confronto con i costi del vecchio gestore. «Le misurazioni si basano sui ritiri effettuati, e non sui conferimenti di peso: il principio europeo viene un po’ eluso. L’avanzo di amministrazione che si prevede di usare per le riduzioni è anche un po’ frutto dei fondi Covid e, a fronte di servizi differenti offerti rispetto ad altri Comuni, non mi sembra trasparente il paragone con la media lombarda».
«All’epoca l’ingresso in Coinger rappresentò un passaggio significativo per il contenimento dei costi», ha replicato Croci. «Nei primi anni ’10 Econord, una Spa, chiedeva 540mila euro solo per la raccolta: ora si tratta di quasi 100mila euro in meno rispetto a quelle cifre e, se c’è un euro di utile, essendo Coinger una società in house partecipata, va a Sumirago: mi sembra una differenza sostanziale».

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