Fiab Varese: «Un’impresa viaggiare con la bici a bordo di Trenord»

VARESE – «Il treno è sempre il posto giusto per farsi una pedalata», recita l’ultima promozione pubblicitaria di Trenord a favore dei propri canali digitali. Ma secondo Beppe Ferrari, portavoce di Fiab Varese Ciclocittà, muoversi in provincia di Varese caricando sul treno la propria bicicletta è ancora un’impresa.

La bici sul treno

E’ evidente che Trenord si stia prodigando per incentivare l’intermodalità bici+treno, ossia viaggiare portandosi appresso la propria bicicletta per gli spostamenti quotidiani e per la pratica cicloturistica,  attività sempre più diffuse e richieste anche in molte realtà italiane ad imitazione di quanto già consolidato in tanti Paesi europei. «Purtroppo questo impegno di Trenord non c’è, almeno per una buona parte del territorio da questa società servito, e certamente non c’è per il Varesotto».

La mappa dei disservizi

Fiab Varese Ciclocittà illustra la mappa dei disservizi. «Nessun treno sulla linea Milano-Varese-Laveno porterà la vostra bicicletta se vorrete far capo a Gavirate per un giro sulla ciclabile del lago di Varese, o provare la bella ciclabile Cittiglio-Laveno e magari inoltrarvi in Valcuvia per raggiungere Luino». Più “generoso” il servizio se da Varese si vuole raggiungere Milano, o viceversa: «Potete andarci con un cambio a Gallarate passando da un Tilo, che va e viene dalla Svizzera una volta all’ora, ai nuovi convogli “Caravaggio” appositamente attrezzati (finalmente) della linea Milano-Domodossola».

Fiab varese bici treno

Le cose sono peggiorate

Non è sempre stato così: le cose sono addirittura peggiorate dal giugno del 2020. «Infatti fino ad allora praticamente su tutti i treni regionali si poteva portare la bicicletta, compatibilmente con l’affollamento del treno», spiega Ferrari. «Le drastiche limitazioni sono state introdotte frettolosamente, senza neppure una preventiva e univoca informazione ai viaggiatori, quando l’azienda si è trovata impreparata all’imprevisto incremento di rider su alcune tratte e in alcuni orari».
Singoli utenti e associazioni rappresentative di ciclisti e cicloturisti, in primis la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, hanno protestato e cercato di indicare alla dirigenza di Trenord un rimedio all’inadeguatezza delle carrozze e alla disorganizzazione dell’azienda, meno penalizzante per l’utenza ciclistica. «Paradossalmente – prosegue il rappresentante territoriale della Fiab – diversi Comuni e Comunità Montane, la Provincia di Varese, anche con una recente intesa con la Camera di Commercio, la Regione stessa stanno impegnando risorse di un certo rilievo proprio per promuovere il cicloturismo, riconosciuto come un fattore importante su cui puntare per un nuovo sviluppo economico ed ambientale del territorio. Forse prima di spendere soldi per regalare bici elettriche sarebbe stato più utile adeguare le carrozze, articolare meglio l’accesso delle biciclette sui treni, attrezzare qualche carrozza per il trasporto di numerose biciclette su indicazione e richiesta di operatori/organizzatori di eventi cicloturistici, per alcune destinazioni, in alcuni giorni ed orari. Forse un’azione decisa di pressione da parte delle istituzioni del Varesotto su Trenord e Regione perché si diano una mossa sarebbe doverosa e magari potrebbe sortire qualche effetto positivo».

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