Frana Luino, per i condomini di Creva una raccolta fondi e supporto psicologico

LUINO – Non si spegne l’attenzione sulla complessa situazione della frana di Creva a Luino. Dopo l’incontro dello scorso lunedì si è svolto nel pomeriggio di ieri, 27 gennaio, un nuovo confronto in Municipio (nella foto) che ha visto la partecipazione di una trentina di condomini della “Cavetta”, ricevuti dal sindaco Enrico Bianchi. In attesa di sviluppi dal punto di vista tecnico ci sono due novità per le persone che hanno dovuto abbandonare la loro casa.

Due proposte per i condomini

Tra i presenti anche l’amministratore del condominio colpito Paolo della Rossa e Andrea Leta, direttore di Camera Condominiale Varese, che ha richiesto l’incontro al fine di poter sostenere concretamente i condomini colpiti dalla vicenda, in primis attraverso due proposte. Innanzitutto i residenti nei due palazzi di Creva si costituiranno in un’associazione, gestita direttamente da loro con l’ausilio dell’amministratore, con l’obiettivo di avviare una raccolta fondi. Verranno utilizzati, come prevede il loro statuto, per l’emergenza attuale. Inoltre Camera Condominiale Varese si è attivata per dare supporto psicologico a tutte le persone coinvolte, attraverso la collaborazione di Auris, che mette a disposizione una figura professionale preparata ad accogliere il disagio emotivo di chi, relativamente alla frana ed alle conseguenze pratiche ed emotive che questo ha comportato, senta la necessità di un supporto.

I prossimi passaggi

Nell’occasione il sindaco Bianchi ha nuovamente fatto il punto della situazione, illustrando le indicazioni di Regione Lombardia e le cifre stanziate, per ciò che deve essere posto in essere sugli aspetti di risoluzione immediata delle problematiche della frana. L’amministratore Paolo Della Rossa ha chiesto una risposta concreta, «perché avere due fogli in mano fa più male della frana, che oramai è lì ferma». Bianchi ha risposto leggendo un passaggio della documentazione ricevuta dalla Regione: «I contributi anticipati da Regione Lombardia dovranno tenere in conto che l’area è di proprietà privata». Una situazione complicata che non ha dunque una soluzione univoca e di pronta realizzazione.

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