Futura a Castellanza, la politica di Busto perde ancora

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BUSTO ARSIZIO – L’anticipazione del trasferimento, da Busto Arsizio a Castellanza, delle gare interne di serie A2 della Futura Volley mette nuovamente al centro dell’attenzione le strutture sportive della quinta città della Lombardia. Ancora una volta, aihnoi, Busto Arsizio si dimostra incapace di volare (i campi della Pro Patria, invocati fin dai tempi dei Vender nel 1999, sono stati promessi dal Sindaco Antonelli 22 anni dopo), e soprattutto non all’altezza nel gestire le situazioni con una regia attenta e preventiva.

Dal Varese 81…

Senza scomodare la stretta attualità con la patata bollente del Campus di Beata Giuliana (con l’infuocato botta e risposta fra il Sindaco e Perboni) e la prossima grana del “parcheggio” dello stadio Speroni (al ritorno del pubblico tutti i nodi verranno al pettine), la memoria va all’oramai tristemente noto caso Busto 81-Varese, dove nessun politico riuscì ad intercettare per tempo le intenzioni del patron biancorosso sottoponendo così la Vecchia Manchester d’Italia, e la sua orgogliosa gente, all’ennesimo umiliante inchino alla Città Giardino.

… a Castellanza Legnano

Adesso la storia per certi aspetti si ripropone, con una società di Busto Arsizio – stimata per il valore di una Famiglia Forte di nome e di fatto – costretta ad emigrare nella vicina Castellanza, al PalaBorsani, nella casa di una società (Sport+ Knights Events) di Legnano.

La Uyba, allora come oggi

E si ripropone soprattutto un tema più profondo: l’assurdo dualismo con la Uyba in A1.
Allora fu Villa Cortese a mettere l’accento sull’assurdità di avere due squadre confinanti in A1 (Villa gestita peraltro da un imprenditore bustocco) a farsi la “guerra” per un solo scudetto (seppur memorabile), anziché unire le forze per aprire un ciclo vincente di più scudetti.
Oggi – ma in realtà è già dal ritorno in A2 della Futura Volley – tutti preferiscono farsi i selfie alle presentazioni, anziché affrontare un problema che, prima o poi, si sarebbe inevitabilmente presentato.

Il ruolo della politica

La domanda è sempre la stessa. A  cosa serve la politica, se non ad esercitare un ruolo di regia, provando a suggerire soluzioni (magari un incontro fra Pirola e Forte per l’utilizzo della Unet E-Work Arena o per appianare vecchi rancori che ormai anche il tempo ha lenito)? Fare la regia significa essenzialmente difendere l’interesse del territorio, visto che i Forte da Samarate hanno deciso di investire su Busto, così come ha fatto Pirola da Caronno.

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Futura Castellanza Busto – MALPENSA