Gallarate, ai licei di via dei Tigli gli incontri con l’arcivescovo Delpini e il pm Maresca

visita pastorale delpini

GALLARATE – Fedele all’impegno, assunto ormai da anni, di offrire ai propri studenti occasioni di confronto con personalità di rilievo nel panorama culturale e sociale, il liceo scientifico Leonardo da Vinci e il liceo classico Giovanni Pascoli di Gallarate, con il liceo delle Scienze umane, avranno la possibilità di vivere tre importanti esperienze: il primo appuntamento è previsto per il prossimo mercoledì 27 marzo, con l’arcivescovo di Milano Mario Delpini.

Tre appuntamenti

Tutti gli ospiti aiuteranno gli studenti a scoprire, guardando dentro e al di là delle tenebre che il mondo contemporaneo sembra preferire alla luce, percorsi di speranza, sentieri di ricostruzione dell’umano. Monsignor Delpini risponderà alle domande che i ragazzi gli rivolgeranno a partire dalle tematiche a loro più vicine. Il 29 marzo sarà Fabrizio Gatti, giornalista de L’Espresso e scrittore, a confrontarsi con gli studenti che, in collaborazione con Auser ed Exodus, hanno lavorato attorno alla problematica delle migrazioni. Al centro del confronto, ci sarà il libro del giornalista “Bilal. Vivere e morire da clandestino”: è il racconto delle esperienze che Gatti ha vissuto, fingendosi clandestino, nel deserto africano, in Libia, a Lampedusa, in Puglia.
Infine il 30 marzo l’appuntamento è con il magistrato Catello Maresca, che parlerà della sua esperienza di pm a Napoli e delle indagini svolte, con particolare riferimento alla cattura di Zagaria Michele: a Maresca e al sostituto procuratore Sabrina Di Taranto – la presenza dei quali è stata resa possibile da Volarte Italia e dal presidente Adelio Airaghi  – i ragazzi chiederanno che cosa significa essere cittadini liberi. I tre incontri faranno sentire come vive e presenti le parole di un grande cittadino italiano, Giorgio La Pira, cui si deve la ripresa del motto paolino “Spes contra spem”: «Esistono sogni che non possono essere sepolti dalle vicende della storia, perché essi superano le dolorose e contrastanti concessioni del tempo e i calcoli opportunistici di chi spesso quella storia la gestisce e la scrive. Esistono persone che incarnano in se stesse la visione di una realtà sperata, voluta, costruita, che continua a passare di mano in mano tra le generazioni e che non smette di trasmettere suggestione e fascino, perché richiama gli elementi essenziali della convivenza umana».

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