Gallarate, la cerimonia dell’Anpi diventa un caso. Mazzetti: «Uno scempio fazioso»

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GALLARATE – «Uno scempio» compiuto «per la faziosità di qualche nostalgico del Pci». Così l’assessore di Gallarate Claudia Mazzetti (Lega) descrive la tradizionale commemorazione dell’Anpi avvenuta ieri mattina, 20 gennaio, in ricordo di Angelo Pegoraro, giovane partigiano assassinato dai nazifascisti durante la Seconda guerra mondiale all’età di 19 anni. Una cerimonia a cui lei, da tre anni, partecipa in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Ma è probabile che non ci sarà una quarta volta, perché ieri, racconta la componente della giunta Cassani, il ricordo di Pegoraro si è trasformato in un comizio contro le politiche nazionali del suo partito, la Lega, e contro lo sgombero dei Sinti messo in atto dall’amministrazione di cui fa parte. Sul momento Mazzetti non ha voluto rovinare il momento, schivando la polemica. Ma qualche ora dopo ha affidato alla rete il proprio sdegno.

Il discorso incriminato

Questo il passaggio incriminato del discorso, letto durante l’orazione ufficiale da Guja Baldazzi Aspesi, della Segreteria di Anpi Gallarate:

Un porto sicuro lungamente negato all’attracco di una nave di migranti, salvati alla furia del mare;  uno spazio pubblico disinvoltamente concesso ad una organizzazione di estremisti di destra che si richiamano più o meno esplicitamente al nazifascismo;  un gesto discriminatorio di natura omofoba o razzista; una bordata di insulti sessisti indirizzata ad una donna per la sua visione del mondo sprezzantemente definita “buonista”; un ex-terrorista latitante, finalmente assicurato alla giustizia, esibito come un trofeo di guerra; l’accanita dispersione di un gruppo etnico, come quello dei Sinti gallaratesi, messo in gravissima difficoltà perché poco omologato ai costumi prevalenti: ecco questo elenco riassume alcuni  fatti accaduti in Italia in questi ultimi tempi. Sono eventi certo molto diversi fra loro e persino incongrui. Richiederebbero di essere approfonditi singolarmente e con ben altro spessore che redigendo un sommario. Sono però tutti esempi, a mio avviso, di un progressivo incancrenirsi delle relazioni sociali, politiche o semplicemente umane; segnalano un preoccupante scivolamento verso forme di crescente autoritarismo e prefigurano un pericoloso sdoganamento della accettabilità della violenza”.

Propaganda partigian-comunista

Secondo Mazzetti, la commemorazione di Pegoraro doveva essere un momento di ricordo che deve far pensare a quanto male ha fatto la guerra, soprattutto ai giovani, e invece «ho assistito a una propaganda contro Salvini e Cassani. I partigian-comunisti presenti hanno accusato chi governa di strumentalizzare le situazioni per racimolare qualche consenso, e loro cosa hanno fatto?». Per l’assessore l’elenco fatto da Guja Baldazzi Aspesi «non è un torto fatto a me che ero lì in rappresentanza dell’amministrazione. No, sinceramente della faziosità di qualche nostalgico del Pci poco mi interessa; il torto è stato fatto ad Angelo Pegoraro e al suo sacrificio». E conclude: «Per fortuna quest’impressione non è stata solo la mia, ma l’ha avuta anche qualche partecipante alla manifestazione che al termine è venuto a scusarsi con me per l’atteggiamento degli altri presenti. Le scuse non le devono a me, ma ad Angelo Pegoraro».

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