Caso Sinti di Gallarate, Colombo: «Dopo lo sgombero l’area usata come discarica»

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GALLARATE –  «L’area di via Lazzaretto trasformata in una discarica. Non soltanto non è stata bonificata dopo lo sgombero del campo Sinti, oggi costretti a vivere per strada, ma viene utilizzata da altri gallaratesi per abbandonarci di tutti: dalla lana di roccia agli elettrodomestici». La denuncia viene da Cinzia Colombo, ex assessore gallaratese e porta voce della Rete delle Associazioni Gallaratesi, che della vicenda Sinti si è occupata da sempre.

«Nessuna bonifica»

«Il 6 dicembre il sindaco che vuole passare alla storia ha provveduto alla demolizione, lasciando per oltre un mese le macerie delle case e delle vite distrutte nell’area, che ha voluto trasformare in area agricola – spiega Colombo – Si è parlato delle centinaia di migliaia di euro spese per l’operazione, soldi pubblici ad uso propaganda personale. Con il resto della maggioranza privatamente in disaccordo ma pubblicamente obbediente».

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«Via Lazzaretto è una discarica»

Colombo prosegue: «Ora la beffa: non solo l’area divenuta agricola non viene bonificata, come si dovrebbe fare. Ma le macerie, tra rifiuti misti di terra, plastica, polistirolo, ferro e vestiti, sono stati spalmati, tolto il grosso, sul terreno. Lo si capisce dai pozzetti per l’acqua ora riempiti dai rifiuti misti e dall’andamento del terreno non più piano e decisamente più elevato. Anche un danno ambientale, quindi».  Colombo sottolinea un fatto grave: «Per di più l’area ora viene usata da altri gallaratesi per farne una bella discarica: dall’elettrodomestico alla lana di roccia, rifiuto da smaltirsi come speciale con modalità simili allo smaltimento dell’amianto friabile – conclude l’ex assessore – Doppio risultato per il sindaco: persone senza più una casa aggiunte a chi già era e resta in difficoltà, territorio gallaratese più inquinato».

Venerdì 25 gennaio nuova manifestazione

La comunità Sinti gallaratese, intanto, dalle 14 del 25 gennaio, tornerà a manifestare davanti a palazzo Borghi. In tutto sono 69 le persone oggi rimaste senza casa dopo lo sgombero, di cui 38 minori e 5 anziani. Si resta in attesa, nel frattempo, della decisione del collegio civile del tribunale di Busto dopo il ricorso urgente presentato dal legale dei Sinti Pietro Romano. Ricorso che mira all’individuazione di un’area attrezzata da destinare alla comunità entro i confini gallaratesi. L’udienza si è tenuta l’8 gennaio scorso: ad oggi nessuna decisione è stata depositata dal collegio. Il tribunale ordinario di Busto si era di fatto già espresso in favore della posizione del Comune lo scorso 18 dicembre. Romano si è detto in ogni caso pronto ad andare davanti al Tar se il collegio si dichiarerà incompetente.

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