GALLARATE – Sono 163 le borse di studio che il Comune ha istituito per l’edizione del 2023. Così Gallarate premia le sue giovani promesse residenti in città, con un contributo che va dai 100 ai 550 euro per gli studenti che si sono distinti per merito in ambito scolastico.
Le borse di studio
Il contributo più alto è destinato agli studenti che hanno concluso il ciclo di studi alla scuola secondaria di secondo grado con una votazione di 100 su 100 con lode e che siano iscritti al primo anno di una facoltà universitaria. Per questa fascia sono previste 3 borse di studio, da 550 euro ciascuna.
Sono invece 12 le borse di studio, da 450 euro ciascuna, per gli alunni che escono dalla scuola secondaria di secondo grado con una votazione di 100/100 – senza lode – e che siano iscritti al primo anno universitario.
Per gli studenti che hanno terminato le scuole secondarie di primo grado con votazione di 10/10 più lode, sono previste 25 borse di studio da 180 euro l’una. Sono invece 23 da 150 euro ciascuna quelle per gli alunni che hanno concluso col massimo punteggio ma senza lode. Infine ci sono 100 borse da 100 euro ciascuna per gli alunni che hanno raggiunto un voto di 9/10.
Info e obiettivi
Sul sito del Comune (entrando in “Aree Tematiche – Servizi Scolastici”) è pubblicato il modulo da compilare e mandare esclusivamente tramite mail, all’indirizzo borsedistudio@comune.gallarate.va.it. Dal 22 dicembre si può inviare la propria domanda, fino al 31 gennaio 2024.
L’obiettivo, si legge nel regolamento, è «garantire il più ampio godimento del diritto allo studio». Per questo, l’amministrazione comunale «intende riconoscere il merito scolastico agli studenti che abbiano conseguito risultati eccellenti. A tal fine stanzia annualmente nel bilancio di previsione del Comune risorse per l’assegnazione di borse di studio agli studenti residenti particolarmente meritevoli al fine di incentivare i giovani al proseguimento del proprio percorso scolastico oltre la soglia dell’obbligo, così da favorire anche la crescita culturale complessiva della comunità».