Gallarate, Cassani: «Non ho paura di andare a processo»

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GALLARATE – «La magistratura ha ritenuto che debba essere giudicato? Nessun problema, non ho problemi ad andare a processo. Lì dimostrerò la mia innocenza, come emerge dalle carte». A dirlo è il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, in merito al processo “Mensa dei poveri” che si aprirà tra due giorni in Fiera a Milano.

Cassani indagato

“Mensa dei poveri” è il terremoto politico-giudiziario che a maggio 2018 ha decapitato il sistema corruttivo e di potere creato da Nino Caianiello, per anni leader incontrastato in provincia di Varese. Come ha ricordato il sindaco oggi durante la consueta diretta Facebook del mercoledì con i propri follower, a Gallarate sono state arrestate persone «che alcuni mesi dopo hanno provato a coinvolgere il sottoscritto». Si tratta dell’ex segretario cittadino degli azzurri, Alberto Bilardo, ma soprattuto dell’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone, definito dallo stesso Cassani «un calunniatore» durante un consiglio comunale di novembre 2019. E così anche il sindaco è finito nel registro degli indagati, per il reato di turbativa d’asta ma non per gli episodi corruttivi che vedono coinvolto Petrone. «Non c’è un’evidenza di un mio coinvolgimento e ci sono versioni contrastanti: tre anni di indagini con pedinamenti e intercettazioni – ha ricordato il primo cittadino – hanno portato a dire che io ero l’ostacolo a quel sodalizio criminoso».

La costituzione di parte civile

Gallarate resta comunque la principale amministrazione comunale che ha visto amministratori politici e dipendenti coinvolti. Per questo motivo la giunta, «su mio stesso suggerimento», ha deciso di costituirsi parte civile. Prosegue il sindaco: «Se qualcuno per nome e per conto del Comune di Gallarate ha compiuto un illecito, una volta giudicato, dovrà pagare i danni all’ente. Se anche Cassani ha sbagliato, anche Cassani pagherà. La sinistra dovrebbe riconoscere l’onestà con cui stiamo amministrando, non guardando in faccia a nessuno, neanche al sindaco stesso. Da giorni invece dice che è scandaloso e che mi dovrei dimettere. Lascio a loro queste battaglie di retroguardia».

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