«Non sarebbe un’eresia riaprire alle auto una parte del centro di Gallarate»

gallarate panchine via manzoni

Nell’epoca pandemica del tutti virologi, la questione della rimozione di quattro panchine in centro storico ha aperto un dibattito per certi versi paradossale ma di utilità alla vigilia della contesa elettorale. Perché questo, al netto del libero pensiero, pone in grande evidenza la necessità che ad occuparsi e per occuparsi della cosa pubblica, servano competenze che non possediamo tutti anzi, ben pochi, e tra questi gli architetti urbanisti.

Obiettivo Comune da qualche tempo nel suo confronto interno volto alla stesura di un brogliaccio di programma amministrativo ha raccolto le idee di qualche professionista che in cima alle riflessioni ha imposto una constatazione: “Gallarate è una città sviluppatasi da un nucleo originario cresciuto intorno all’asse del Sempione”.

Ora quello che probabilmente andrebbe fatto, pur nella ristrettezza di risorse e nella logica di una ottimizzazione delle poche destinabili che ricordiamo devono essere usate in modo lungimirante e per necessità più stringenti in larga parte, dovrebbe essere fatta una analisi dei problemi strutturali del centro e conseguentemente si dovrebbero adottare alcune misure per rendere il centro il “centro” . Ovvero un luogo dove andare anche solo per fare una passeggiata.

Probabilmente Gallarate non è strutturata fisicamente per “reggere” un centro “storico” completamente pedonale e non sarebbe una eresia riaprirne una parte ad un traffico “condizionato”, come ad esempio le Super Islas di Barcellona o alcuni quartieri di Milano, pur con regole strette.

L’arredo urbano andrebbe rivisto con alberi piantati nel terreno e non in vasoni, aiuole nel terreno e non nei vasi, giochi per bambini, aree per giovani under 20 (skate-park o simile? Rampe?), magari chioschi, rastrelliere per biciclette e (forse) anche per monopattini. Un pò di prato, anche CALPESTABILE, e panchine naturalmente da mettere senza togliere. Certo Gallarate non è meta turistica ma pensare nel piccolo in grande potrebbe aiutare a non rimanere troppo provinciali.

Capitolo dei parcheggi. Le tariffe dovrebbero essere a zone circolari. In centro la più cara e via a via che si allontana sempre più economica, fino ad essere gratuita nelle zone più “sfortunate” ma centrali (via bottini, via ferraris, zona majno, stazione, ecc). Questo potrebbe finalmente spingere all’uso di alcuni silos esistenti ma spesso vuoti per larga parte. Non solo il pagamento del parcheggio potrebbe essere fatto tramite app con addebito su carta di credito e se scarichi ed usi la app avrai un tot di ore gratis annuali. In questo modo l’utenza potrebbe spendere tutto subito e parcheggiare in centro o lì vicino, oppure dilatare il bonus parcheggiando lontano. L’obiettivo ovviamente è di creare nel tempo una “cultura” che si può camminare per andare in “centro”, che fa anche bene.

Sono idee, magari anche provocatorie, pensate da chi fa questo mestiere, che secondo noi se messe sul tavolo e discusse, potrebbero permettere una estensione della zona pedonale alla piazza garibaldi (sotto un parcheggio?) con una rivisitazione parziale di quella esistente.

Celeste Parachini
Oreste Gnocchi
(lista civica Obiettivo Comune)

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