A Gallarate commercianti in piazza: «E’ la veglia funebre per il nostro lavoro»

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GALLARATE – Questa volta in piazza a Gallarate c’erano davvero i commercianti cittadini. Contrariamente a quanto avvenuto venerdì 30 ottobre quando la chiamata alla rivolta contro il “Governo assassino” aveva avuto ben altri toni e altri protagonisti (pochissimi, a dire il vero) questa sera, giovedì 5 novembre, in piazza Libertà sono arrivati i titolari e i dipendenti di numerose attività cittadine. Con loro il sindaco Andrea Cassani, il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Francesca Caruso e l’assessore al Commercio Claudia Mazzetti.

Un cero ai piedi dell’albero di Natale

Bar, ristoranti, locali ma anche negozi di abbigliamento: le categorie commerciali più colpite dall’inserimento della Lombardia nella zona rossa interessata da un lockdown “light” che di light, per queste persone, non ha niente. «Non è una manifestazione, non è una rivolta di piazza», spiega Bruno Zonfrillo, proprietario del ristorante La Goletta che con un post pubblicato oggi ha invitato tutti i commercianti cittadini e tutti coloro che vogliono sostenerli a raggiungere l’albero di Natale già montato in piazza Libertà deponendo un cero alla base della struttura tra le 20 e le 21, così da non violare il coprifuoco, allontanandosi subito dopo.

Il funerale del commercio

Non una manifestazione, ma un flash mob. «Questo è un funerale – spiega – Una veglia funebre per le nostre attività. Una veglia funebre per il nostro lavoro al quale è stata tolta ogni dignità. In silenzio, come si deve a un lutto, vogliamo testimoniare così la condizione che stiamo vivendo». Un sapore del tutto diverso da quanto visto settimana scorsa: nessun coro, nessuno slogan, ma tanta preoccupazione e amarezza. «Ci hanno chiuso durante il lockdown e noi abbiamo rispettato le regole ingegnandoci nel trovare soluzioni “a norma” per poter sopravvivere. Poi ci hanno detto che per riaprire avremmo dovuto seguire le linee guida, avremmo dovuto adottare degli accorgimenti – continua Zonfrillo – E noi lo abbiamo fatto investendo risorse per questo. Adesso ci chiudono. Quindi tutto ciò che ci hanno chiesto di fare prima era inutile? Ci sentiamo traditi. Io non so quanti riusciranno a riaprire».

Ci impediscono di lavorare

Parla di dignità il ristoratore de La Goletta: «Parlo della nostra dignità di lavoratori completamente calpestata da questo Governo – dice – Noi siamo commercianti, lavoriamo con passione anche 20 ore al giorno. E adesso ci impediscono di farlo. L’Italia oggi non è più, come dice la Costituzione, una Repubblica fondata sul lavoro perché di lavorare ci viene impedito per legge». Una “veglia” pacifica, senza assembramenti: chi ha voluto partecipare è rimasto il tempo di deporre un cero ai piedi di un albero di Natale. Un gesto di fortissimo impatto simbolico. «Dopo tutto questo – conclude Zonfrillo – Come posso continuare ad avere fiducia in queste istituzioni? Si sono presentati come fossero Robin Hood: poi hanno rubato ai poveri per dare ai ricchi».

Il sindaco Cassani in piazza

«Siamo qui perché riteniamo come amministrazione comunale che questa protesta educata e civile, sia qualcosa a cui dar seguito – spiega il primo cittadino gallaratese – Si sta facendo presente in modo pacifico che questo Governo ha utilizzato provvedimenti impari sia tra le varie categorie commerciali, sia soprattutto a livello regionale utilizzando parametri scorretti. Per tutte queste ragioni questa è una protesta che condividiamo e anche noi accendiamo un cero per tutti i commercianti e per tutti coloro che, in seguito a questi provvedimenti, molto probabilmente non riusciranno più a ripriare la loro attività»

 

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