Gallarate, gare e sgommate in via Sciesa. La lettera dei cittadini esasperati

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GALLARATE – Auto e moto ad alta velocità per le strade di Gallarate. Le vie Sciesa e Padre Igino Lega, insieme alla rotonda di Largo Beethoven si trasformano in piste per gare e sgommate, sia di giorno che di notte. L’esasperazione delle persone che abitano nei dintorni ha spinto un cittadino, Lino Rossi, a rivolgersi direttamente alle istituzioni del Comune, con una lettera indirizzata al sindaco Andrea Cassani, al suo vice Francesca Caruso e alle forze dell’ordine. In copia anche alla  procura della Repubblica di Busto Arsizio.

Si corre senza rischi

Una lettera scritta in chiave un po’ ironica, ma che non lascia spazio a fraintendimenti sulla situazione ormai insostenibile per gli abitanti della zona dei Ronchi. «Mi domando se il codice della strada sia stato sospeso e, in caso affermativo, fino a quando», esordisce Rossi. I controlli ci sono, così come l’impegno quotidiano delle forze dell’ordine nel reprimere comportamenti illeciti, ma è evidente che polizia e carabinieri non possano essere ovunque in ogni momento della giornata. E così c’è chi se ne approfitta. Succede in via Sciesa, dove «da un paio d’anni varie colonnine autovelox non funzionano», così come in via Padre Igino lega, dove «il rettilineo è l’ideale per il pilota o il centauro che vuole dare sfogo alla potenza e al rumore del suo mezzo». E infatti, oltre alla sicurezza, c’è anche il problema dei fastidiosi boati, probabilmente «di impianti di scarico che non rispettano i requisiti di legge», aggiunge.

Un invito a intervenire

Di fronte a questi fatti, la richiesta: «Prima che ci scappi il ferito o più probabilmente il morto, invito a intervenire», continua Rossi. Per risolvere il problema il prima possibile avanza anche un’ipotesi che possa aiutare a mantenere la sicurezza in strada, oltre che tornare a notti tranquille. «Basterebbe installare una serie di dissuasori di velocità. Sono pratici, economici, poco invasivi per il manto stradale e di veloce installazione. Non credo che per questi sia necessaria nessuna delibera particolare», conclude. Anche se il problema, aggiungiamo noi, non è di così facile soluzione: il codice della strada pone precisi limiti all’installazione dei dissuasori. E le colonnine autovelox del tipo in funzione ai Ronchi possono entrare in azione soltanto se presidiate dalla polizia locale o dalle forze dell’ordine.

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