Gallarate, Gnocchi (Ocg) snobba l’appello del Pd: «Siamo diversi»

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GALLARATE – Cade nel vuoto l’appello a creare «un’opposizione unita e responsabile» rivolto da Margherita Silvestrini (Pd) ai nuovi consiglieri comunali di +Gallarate e Obiettivo Comune Gallarate, Sonia Serati e Massimo Gnocchi. E’proprio il capogruppo della lista civica a rimarcare le differenze tra il centrosinistra e la sua nuova creatura politica che gli ha permesso di ritornare in aula a vent’anni di distanza dalla sua militanza leghista. 

Le differenze ci sono

Gnocchi dice di aver letto con attenzione quanto dice la candidata del centrosinistra («a cui va riconosciuto uno stile molto istituzionale») e di comprenderne le ragioni, ma «pur essendo chiamati ad un identico ruolo di minoranza, le differenze programmatiche tra loro e noi, come tra noi e Cassani e la Serati peraltro, c’erano e ci sono». Non sarà dunque un’opposizione unita perché Obiettivo Comune Gallarate vuole tenersi le mani libere.  «Noi piccola ed unica lista civica presente in consesso saremo vigili ed attenti, se del caso anche collaborativi con i consiglieri dell’aula, ivi compresi quelli che sostengono l’attuale amministrazione se ve ne sarà occasione. Siamo peraltro molto curiosi di vedere come verranno mantenute tutte le promesse fatte da chi ha vinto le elezioni. Sulla proposta di Silvestrini, siamo dell’idea che esistano temi sui quali bisogna auspicare delle convergenze perché trasversali alla città. Ne ricordo uno su tutti, quello dell’ospedale unico sul quale è nostra intenzione proporre un referendum consultivo. Solo il 26% della città a ora ha detto che lo vuole avendo votato il sindaco Cassani, e ci sembra un pò poco per una opera così strategica e vitale per una città come la nostra».

Fango e scorrettezze

Il giorno dell’esito elettorale, il primo cittadino ha detto di aver vinto il referendum indetto contro la sua persona dalle opposizioni. Ma il capogruppo di Ocg respinge le accuse: «Io di scorrettezze non ne ho messe in campo nessuna in campagna elettorale quindi non mi sfiora, come non sfiora  a nessuno di noi l’appellativo di spargitori di fango. Perché noi raccontiamo verità e questa era, ed è, che Gallarate ha avuto una inchiesta giudiziaria denominata “Mensa dei poveri” per la quale sono in corso tentativi di patteggiamento che tra gli altri vedono ricompreso l’ultimo assessore all’Urbanistica nominato da Cassani stesso il quale, ed anche questa è cronaca, al 18 novembre sarà alla prima udienza per i processo visto il rinvio a giudizio deciso lo scorso 15 luglio. Se poi l’esito elettorale indiscutibilmente a favore del sindaco permetta di voler far credere che tutto ciò non sia accaduto ed accada, non è problema nostro perché la verità è diversa. E credo sia stata quella che ha ancor più allontanato la gente dalle urne».

Opposizione non ideologica

In merito all’appello di Silvestrini, Sonia Serati invece prende tempo ma si intuisce anche da parte sua un respingimento netto: «Settimana prossima avremo la prima riunione politica del gruppo dopo il voto e lì, nonostante io abbia un’idea già chiara in testa, sceglieremo la nostra linea. Posso dire da subito che la nostra non sarà un’opposizione ideologica o pregiudiziale nei confronti del sindaco e della giunta».

Gallarate, l’appello di Silvestrini a Gnocchi e Serati: «Opposizione unita»

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