Gallarate invia ai ministri il sì al Masterplan di Malpensa. Pd e alleati non firmano 

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GALLARATE – Il Comune di Gallarate ha inviato ai ministri Roberto Cingolani (Transizione Ecologica) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), e per copia conoscenza a Regione Lombardia, il parere favorevole al Masterplan 2035. Il documento fa seguito alla Commissione Malpensa del primo aprile scorso. 

Non tutti hanno firmato 

In quell’occasione tutti i Commissari presenti si espressero a favore dello sviluppo di Malpensa, salvo poi alcuni il giorno seguente prendere le distanze con una nota firmata da Pd, Ocg, CèV e Lista Silvestrini. Proprio questi quattro gruppi non hanno firmato il documento predisposto dal sindaco Andrea Cassani. A fronte del dibattito in Commissione il primo cittadino si aspettava un parere unanime («Mi pareva di aver racchiuso in tale documento sia le sensibilità infrastrutturali del Cuv, sia quelle ambientali»), ma così non è stato. Lo hanno dunque sottoscritto soltanto i cinque gruppi di maggioranza (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Centro popolare Gallarate, Lista Cassani) e +Gallarate

Il documento 

In effetti alcuni passaggi del documento gallaratese sono dei copia e incolla del documento del Cuv inviato al ministero per la Transizione ecologica. Una scelta fatta apposta, spiega Cassani, per andare incontro alle istanze dei nove Comuni di sedime aeroportuale, nella speranza di trovare d’accordo anche il centrosinistra che chiedeva «di tenere conto degli argomenti sollevati dai sindaci dei Comuni più coinvolti dalle esternalità negative del piano stesso». Ma a quanto pare non è bastato. 

I punti della discordia 

Leggendo il documento inviato ai due ministri dall’amministrazione di Gallarate emergono in effetti tanti punti in comune con le richieste portate avanti da anni dal Cuv, in particolare per quanto riguarda le azioni per la riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico.
Ci sono però almeno tre punti che pone Gallarate ancora distante dalle posizioni dei nove sindaci di sedime. Il primo è il convinto parere favorevole all’ampliamento della Cargo City («il tempestivo sviluppo del settore Cargo è imprescindibile per mantenere adeguato il servizio offerto dall’aeroporto di Malpensa nel campo della logistica sia a livello nazionale, sia a livello locale»). Il secondo riguarda le compensazioni ambientali, che il Cuv pretende rimangano negli stessi Comuni in cui viene sottratto il verde. Gallarate la pensa diversamente, parlando di «Adeguate mitigazioni e compensazioni potranno peraltro svilupparsi in un territorio vasto non limitato ai soli margini del sedime aeroportuale e ai Comuni direttamente interessati». Il terzo punto riguarda le opere infrastrutturali: il Cuv chiede che vengano cantierate tutte quelle inserite nel Piano d’area Malpensa del 1999 e mai realizzate, mentre Gallarate chiede di riverificarne l’utilità. «Riteniamo necessaria la ridefinizione di un piano infrastrutturale specifico e preciso nella programmazione dei tempi e dei fondi che aggiorni le indicazioni del precedente “Piano d’Area Malpensa”».

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