Gallarate online con Filosofarti. Tornano Massimo Cacciari e Umberto Galimberti

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GALLARATE – Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Carlo Sini e Piergiorgio Odifreddi. Ma anche Umberto Curi, Roberta De Monticelli, Maura Gancitano, Matteo Saudino e Pier Aldo Rovatti. Senza dimenticare Alberto Pellai, Max de Aloe, Cosima Buccoliero e Gabriele Vacis. Sono solo alcuni dei celebri nomi che prenderanno parte alla 18esima edizione di Filosofarti, il festival che riunisce alcuni fra i più noti artisti, intellettuali e giornalisti del panorama culturale. Con un ampio programma che si svilupperà dal 20 febbraio al 6 marzo, oltre agli eventi previsti per maggio e giugno, la provincia di Varese si trasformerà in una vera e propria Agorà. Anche da lontano. Le restrizioni anti-Covid, infatti, obbligano a virare su una versione differente quest’anno, quella digitale. Non del tutto una novità per Filosofarti, che già durante la scorsa edizione ha dovuto reinventarsi in tempi record a causa del primo lockdown, capitato nel bel mezzo del festival.

Realtà – Utopia

Il Festival promuove la diffusione delle relazioni fra arte e filosofia, coinvolgendo altre città oltre a Gallarate, come Busto Arsizio, Castellanza e Varese. Per l’edizione 2020 il tema scelto è Realtà – Utopia, due concetti rivali che in questa edizione trovano un serie di valori in grado di accomunarli.  «Abbiamo l’ambizione di muoverci su diversi versanti, come il tema del lavoro e delle relazioni sociali, ma anche esperienze politiche, artistiche culturali, teatrali e filosofiche», ha spiegato Cristina Boracchi, al vertice del progetto. «Utopia significa partire dal concreto e realizzare ciò che ora è inattuale, ma non impossibile. Potrebbe essere “il luogo del domani”, col significato di disegnare il futuro». Il target degli incontri e degli eventi è rivolto «a tutti: dalle scuole agli adulti, agli esperti di settore».

QUI IL PROGRAMMA CON GLI APPUNTAMENTI DI FILOSOFARTI 2021

Filosofarti omaggia don Alberto

Quest’anno, inoltre, sarà particolare. Non solo per la pandemia, ma anche perché sarà la prima rassegna senza don Alberto dell’Orto, scomparso lo scorso agosto e considerato «un mentore, che nonostante le difficoltà ha sempre creduto e lottato per dare valore culturale al territorio», ha specificato Boracchi. Filosofarti sarà dedicato a lui. Sulla stessa linea Elena Balconi, presidente dell’associazione culturale del Teatro delle Arti: «Don Alberto ha tracciato una strada che tutti ripercorriamo orgogliosamente. La sua assenza è una presenza, perché sentiamo che manca nella gestione del lavoro giornaliero».

«Il web unisce i Comuni»

Il festival di filosofia gode non soltanto del sostegno dei Comuni coinvolti, ma anche di Regione Lombardia e di Fondazione comunitaria del Varesotto. Così il vicesindaco di Busto, Manuela Maffioli: «Chi si occupa di cultura soffre in questo periodo, tanto da pensarla come un utopia. Ma Filosofarti ha il pregio di attivare il meccanismo della rete e unire più Comuni, dimostrando che la sensibilità è in grado di sfatare sfatare il mito della cultura autoreferenziale, di cui spesso sono accusate le amministrazioni». L’assessore alla Cultura di Gallarate, Massimo Palazzi: «Si può considerare la realtà aldilà dello spazio fisico. In questi anni la presenza del digitale si è imposta al punto da lasciar pensare che “reale” fosse il contrario di “virtuale”. Ma è sbagliato. Dal binomio realtà e utopia nasce una riflessione che non può prescindere dal concetto di realtà nel suo modo più ampio. In questa dimensione virtuale si possono inserire principi etici e sociali».
Fra i patrocini anche la Fondazione Minoprio, il Centro di Promozione della Legalità della provincia di Varese, il Miur Ufficio regionale Lombardia e Varese, gli enti locali e universitari coinvolti e, non da ultimo, la Società Filosofica Italiana sezione Varesina.

Filosofarti 2020, «una piazza reale di dialogo in provincia di Varese»

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