GALLARATE – «Gallarate mantenga i servizi che ha». Diventano un caso le parole di Matteo Salvini in merito alla realizzazione dell’ospedale unico con Busto Arsizio. Le parole inequivocabili dette questa mattina, 29 giugno, durante il comizio improvvisato in piedi sulla panchina di via Turati scatenano l’immediata reazione del Partito democratico: «Il contrordine di Salvini dimostra la scarsa serietà della Lega sulla Sanità». Il sindaco Andrea Cassani subito dopo chiarisce e contestualizza le parole del suo leader, ma il dibattito è aperto.
Le parole di Salvini
«Qualcuno parla di fusioni di ospedali: è meglio ragionarci con calma perché il diritto alla salute va garantito a tutti e l’anno e mezzo di Covid lo dimostra», ha detto Salvini. «I tagli imposti da quel genio di Monti e dall’Europa li abbiamo pagati sulla nostra pelle. Sulla salute dei cittadini non si scherza e non si taglia».
Il chiarimento di Cassani
Il sindaco Cassani a margine del comizio spiega: «Con Salvini abbiamo avuto modo di parlare questa mattina anche in merito all’ospedale unico. E’ concorde con noi che non bisogna avere fretta e che prima sia necessario attendere la riforma sanitaria. Capisco che chi ha ascoltato il discorso di Salvini abbia potuto fraintendere, ma la nostra posizione è quella di sempre (LEGGI QUI): il nuovo ospedale lo vogliamo fare, ma fare bene. Se questo significa aspettare sei mesi in più credo che per un progetto così importante ne valga la pena». In effetti è da settimane ormai sempre più evidente che all’entusiasmo (e alla fretta di chiudere) di Busto si contrapponga la prudenza di Gallarate. Per il sindaco è fondamentale che le «risorse vengano bloccate», respingendo così la tesi di chi preme perché si agisca subito altrimenti c’è il rischio che i soldi finiscano altrove.
Pd all’attacco
Nel frattempo però il Pd di Gallarate fa leva sulle dichiarazioni pubbliche del leader leghista e in una nota diramata dal segretario cittadino Davide Ferrari attacca: «Cassani sa che su questo argomento si gioca la poltrona e chiede al suo capo di intonare il contrordine. Questo dimostra quanta poca considerazione abbiano certi politicanti della salute delle persone: in un campo delicato come quello sanitario il loro orientamento è dettato unicamente dalla paura di perdere consensi». I dem ricordano che da anni denunciano che l’accordo di programma proposto dalla Regione era inadeguato e trascurava gli aspetti importantissimi della medicina territoriale e di prossimità. «Poi c’è stato il Covid, che ha reso evidente come l’impostazione ospedale-centrica della sanità lombarda andava quantomeno rivista. Oggi siamo ancora a discutere delle stesse sorpassate idee che ci trovano fortemente critici. A Busto la destra vuole approvare di corsa un progetto inattuale, a Gallarate invece suona la ritirata per motivi puramente elettorali».
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