GALLARATE – Venticinque anni fa la Pro Loco di Gallarate infrangeva il muro dei record ed entrava nel Guinness dei primati. C’erano le telecamere di Rai Uno, per la trasmissione “Il paese delle meraviglie“, a riprendere il momento che sarebbe diventato un ulteriore motivo d’orgoglio per la città: il più grande pentolone di risotto con la luganega. Ben 1066 chilogrammi di pura tradizione, così suddivisi: 300 chili di riso, 150 chili di salsiccia e 800 litri di brodo.
Il ricordo
Oggi, 18 giugno, cade l’anniversario di quell’evento che 25 anni fa ha riunito un’intera comunità. L’associazione Collana Galerate ripercorre con la mente quei momenti in «stretta e fruttuosa» collaborazione con la Pro Loco gallaratese. «Un felice evento», dicono. «Il piatto rientra ormai nella piena tradizione dell’annuale festività della Giöbia, celebrata l’ultimo giovedì di gennaio, frutto di un’antica tradizione che si perde nel tempo». Un «piccolo pensiero», quello dell’associazione Collana Galerate, per una «felice ricorrenza, in ricordo di un evento cardine del nostro folklore popolare». Nella speranza che «senza demordere nell’intento, continuando nella divulgazione e sensibilizzazione, si possa ottenere una maggiore attenzione collettiva. E una conseguente valorizzazione culturale locale».
Il risotto nella tradizione
Il piatto fa ormai parte della tradizione della Giobia, il falò che secondo il folklore popolare brucia le difficoltà dell’anno passato. Ma rappresenta anche un auspicio per il futuro. Una manifestazione che fin dalle origini offre questa pietanza come conclusione della giornata. Infatti, riporta l’associazione, «le famiglie rientravano nelle proprie abitazioni, dove si cuoceva il tradizionale risotto e dove si usava affascinare i bambini facendo scendere la salsiccia lungo la catena del camino, direttamente nella pentola». La consumazione del “risott e luganiga” sanciva, poi, la «gioia dell’essere insieme in famiglia».