Rogo di Gallarate, sigaretta e bombole d’ossigeno combinazione mortale

GALLARATE – Sono rientrati nelle loro abitazioni le 28 persone evacuate ieri, venerdì 2 dicembre, dalla palazzina al civico 33 di corso Leonardo Da Vinci a Gallarate in seguito al drammatico incendio costato la vita a Graziella Alovisi, 78 anni, residente nell’appartamento al primo piano dove il rogo è divampato.

Rientrati gli evacuati

Le verifiche effettuate dai tecnici dei vigili del fuoco non hanno rilevato danni strutturali: l’immobile è stato dunque dichiarato immediatamente agibile. Anche le sette persone rimaste leggermente intossicate dal fumo sprigionate dall’incendio non hanno avuto necessità di ricovero in ospedale.

Accertamenti in corso

La ricostruzione dell’accaduto è al vaglio degli uomini della polizia di Stato di Gallarate immediatamente intervenuti insieme ai vigili del fuoco delle sedi di Busto-Gallarate, Somma Lombardo, Varese e Legnano. Tuttavia la dinamica dell’accaduto è abbastanza certa; tanto che il pubblico ministero di Busto Stefania Brusa potrebbe anche decidere di non disporre l’esame autoptico sul corpo della 78enne. La vittima si trovava in camera da letto al momento del fatto. Da tempo era malata e soffriva anche di carenza respiratoria. Tanto che i famigliari, che l’hanno accudita sempre in tutto, aveva attrezzato la stanza in modo che la donna potesse disporre dell’uso di bombole d’ossigeno.

Sigaretta e ossigeno

A quanto pare la combinazione tra una sigaretta accesa, e forse caduta sugli indumenti della 78enne, e l’ossigeno liberato dalle bombole, ossigeno che ha agito da accelerante per il fuoco, si è rivelata mortale. Le fiamme si sono propagate con una rapidità devastante. Tanto che il figlio, uscito dall’abitazione della madre per meno di mezzora, ha trovato il drammatico disastro già in corso al suo rientro.

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