Si celebra il Romano Dives: «A Gallarate contro i Sinti come a Torre Maura»

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GALLARATE –  Popolo Rom e Sinti: a Gallarate domani, domenica 7 aprile, un incontro con Zeljco Jovanovic, direttore del Rio (Roma Initiative office-Open Society Foundation) e Dijana Pavlovic, attrice e attivista per i diritti umani per i diritti del popolo Rom e Sinti. L’incontro si svolgerà alle 17 nella sede della Cooperativa Cuac di via Checchi 21 a Gallarate. Musiche e dolci saranno offerti dalle famiglie Sinti: la comunità Sinti di Gallarate sarà presente all’incontro.  «L’ 8 aprile in tutto il mondo si celebra il Romano Dives, la Giornata internazionale dei Rom, Sinti e Camminanti.  Ricorda il primo congresso mondiale di questo popolo, tenuto a Londra nel 1971, quando si adottò ufficialmente la denominazione “rom” (uomo), l’inno che commemora il Porajmos (lo sterminio subito dal popolo Rom nei lager nazisti) e la bandiera Rom, la ruota rossa in campo azzurro e verde. Quel giorno si costituì anche la Romani Union, la prima associazione mondiale dei Rom, riconosciuta dall’Onu nel 1979», si legge nella nota che annuncia l’evento.

«Minacce a Torre Maura, muri a Gallarate»

«Il Romano Dives è il giorno dell’autodeterminazione, dell’orgoglio e dell’unità di un popolo che solo in Europa conta più di 12 milioni di persone. Una comunità con valori, cultura e tradizioni proprie, costretta da secoli a lottare contro odio e pregiudizi – continua la nota –  Questa minoranza è oggi, più che mai, misconosciuta e colpita, con violenza crescente, da chi vuole un’Europa e un’Italia fondate sull’esclusione di ogni diversità culturale. A Roma, a Torre Maura, pochi giorni fa una folla istigata dai peggiori sentimenti razzisti e da gruppi neofascisti ha dato vita a inaudite intimidazioni e violenze contro 70 persone (33 bambini, 22 donne e 15 uomini) “colpevoli” solo di essere Rom. Minacce, attentati, insulti razzisti si moltiplicano dai grandi ai piccoli centri del nostro Paese, alimentando un clima di crescente intolleranza che avvelena la nostra società. Si alzano muri e si chiudono cancelli:  purtroppo anche a Gallarate».

«L’amministrazione ha fallito il suo obbiettivo»

Lo sgombero forzato dal campo comunale di via Lazzaretto 50, che ha coinvolto la Comunità sinta gallaratese il 23 novembre 2018, «Ha devastato le vite di decine di persone – tra cui 40 minori – senza risolvere uno solo dei problemi della nostra città, aggravando anzi il disagio sociale e i costi economici ed umani per l’intera cittadinanza. Tuttora solo 5 famiglie sinte hanno ottenuto un alloggio di emergenza, mentre le altre vivono sui camper in condizioni di precarietà e insicurezza – continua il comunicato – Il sindaco è arrivato addirittura a chiudere i parcheggi ai cittadini per impedire anche solo una sosta temporanea a queste famiglie, mentre basterebbe un atto di buonsenso per concedere un’area dove potersi fermare provvisoriamente e in modo legale fino all’individuazione di una soluzione definitiva». E ancora, si legge nel comunicato: «Tuttavia l’obiettivo apertamente dichiarato dall’amministrazione comunale – la criminalizzazione e la cacciata di una minoranza da una città dove ha sempre vissuto – è fallito. Le persone non si cancellano con un atto amministrativo e i Sinti intendono rimanere a Gallarate, dove sono nati e dove i loro figli vanno a scuola. Non chiedono nessun privilegio, ma solo il rispetto di elementari diritti umani, a partire da quello di vivere in quanto comunità di valori e di cultura Sinti, nel rispetto della legalità. I loro diritti sono i diritti di tutti: per questo le Associazioni gallaratesi sono al loro fianco e sostengono le loro richieste». Insieme, Associazioni e Comunità sinta festeggiano anche a Gallarate la Giornata internazionale dell’8 aprile, e «Invitano la cittadinanza a partecipare per incontrare questa cultura e per chiedere una Città e un Mondo più aperto e più giusto per tutti». Solo pochi giorni fa al fianco dei Sinti di Gallarate era scesa in campo anche Amnesty International. 

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